Eolico sì eolico no. In Basilicata continua lo stop and go sul fronte degli impianti di mini eolico. Dopo il varo, lo scorso marzo, delle le Linee Guida per il corretto inserimento nel paesaggio delle istallazioni rinnovabili con potenze inferiori a 1 MW, con l'obiettivo di tutelare l’ambiente e la cultura del territorio lucano, è arrivata una sentenza del Tar che di fatto le annulla.
La vicenda nasce da un ricorso presentato al Tar da un imprenditore che aveva consegnato al Comune di Potenza il 21 marzo scorso una dichiarazione di Pas (Procedura abilitativa semplificata) per realizzare un impianto di mini eolico di 60 kw e a cui era stato chiesto di adeguarsi alla nuova regolamentazione approvata nel frattempo.
La Basilicata non ha più una regolamentazione
Il Tar ha dato ragione all'imprenditore. Nella sentenza si specifica che “il legislatore regionale ha espressamente limitato l’alveo applicativo delle linee guida di cui è questione ai soli impianti con potenza superiore ai 60 Kw” oltre al “mancato rispetto da parte della giunta regionale delle disposizioni contenute nella recente legge regionale 54 del 2015, che delegava lo stesso organo amministrativo alla regolamentazione dei soli impianti superiori ai 60 KW (incompetenza)”. La sentenza lascia di fatto la regione priva di una regolamentazione in materia.
Le polemiche
La decisione ha provocato un'ondata di polemiche.
Il consigliere comunale del Pd Nicola Lovallo ha dichiarato che 'dopo la sentenza del TAR occorre rapidamente intervenire per evitare che l'eolico selvaggio torni ad aggredire il territorio del Comune di Potenza dopo i guasti già fatti. Deve essere salvaguardato fino in fondo il principio della tutela del territorio e della sicurezza dei cittadini che lo abitano.'
L'assessore Pietrantuono ha annunciato di voler procedere all'approvazione di un nuovo atto amministrativo "che elimini i motivi di illegittimità che hanno determinato la sentenza del Tribunale."
Non siamo contro il minieolico che nasce per le esigenze energetiche delle nostre aziende agricole e di altre attività e residenze poste in aree rurali- ha precisato- siamo invece contro ogni forma di speculazione che utilizza le procedure semplificate e qualche vuoto normativo del minieolico per realizzare veri e propri parchi eolici eludendo le rigorose procedure di valutazione di impatto ambientale.