“Il quadro normativo nazionale e regionale vigente, non prevedendo, in sede di richiesta di rinnovo delle concessioni per piccole derivazioni idroelettriche, la possibilità per i terzi di avanzare una domanda per lo sfruttamento del medesimo corso d’acqua con un progetto diverso e in concorrenza con quello esistente, risulta in contrasto sia con il diritto comunitario in materia di prestazione di servizi, con il diritto comunitario e/o nazionale in materia di concorrenza”.
Lo afferma l'Antitrust nella segnalazione del 3 marzo 2021 pubblicata sul Bollettino Agcm n. 10 dell'8 marzo.
L’Autorità auspica, in primo luogo, che il legislatore nazionale voglia provvedere ad una espressa modifica pro concorrenziale delle vigenti disposizioni di cui agli artt. 28 e 30 del Regio Decreto n. 1775/1933.
In secondo luogo, l’Autorità ritiene necessario che i legislatori regionali e provinciali, competenti in materia di rilascio di concessioni per piccole derivazioni idroelettriche alla loro scadenza, intervengano anch’essi prontamente per modificare le disposizioni - laddove esistenti nei propri ordinamenti - sul rinnovo automatico al concessionario incumbent, sostituendole con discipline, che, pur tenendo eventualmente conto della possibilità di procedure semplificate nei casi di concessioni di potenza nominale media annua della concessione particolarmente ridotta, risultino comunque conformi ai principi di massima contendibilità delle concessioni di piccole derivazioni idroelettriche al momento della loro scadenza e, dunque, siano trasparenti, aperte e non discriminatorie. Tali discipline dovranno altresì, da un lato, evitare l’introduzione di misure che possano impropriamente avvantaggiare il gestore uscente e, dall’altro, garantire la sterilizzazione di potenziali conflitti di interessi fra ente concedente e soggetto concessionario, non infrequenti nel settore in esame.
In tal senso, l’Autorità confida che la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano costituisca opportuna sede di coordinamento e definizione di comuni principi generali, affinché le Regioni e le Province Autonome esercitino le rispettive competenze normative in materia di rinnovo delle concessioni di piccole derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico in piena conformità ai vincoli derivanti dalla Costituzione, dall’ordinamento euro-comunitario e, quindi, nel rispetto dei principi di tutela e promozione della concorrenza.
Questi ultimi, infatti, oltre a costituire, come da costante giurisprudenza costituzionale, materia di competenza statale esclusiva, la cui violazione pregiudicherebbe la legittimità costituzionale delle norme regionali o provinciali contrastanti, definiscono il miglior quadro di riferimento per un intervento normativo correttamente finalizzato ad un pieno sviluppo del settore economico in oggetto.
In allegato la segnalazione Antitrust