Unire le voci dei professionisti per chiedere al Governo l’introduzione di una normativa sul giusto compenso per la qualità delle prestazioni e su altri temi importanti, quali l’equità fiscale e il diritto/dovere a una formazione qualificata di alto livello.
Questo l'obiettivo degli Ordini degli Architetti, Avvocati, Ingegneri di Roma e provincia e dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, che con l’adesione della Consulta delle Professioni presso la Camera di Commercio di Roma hanno istituito il Comitato Promotore per l’organizzazione della manifestazione che si svolgerà nella Capitale il prossimo 13 maggio.
L’unione dei professionisti degli ordini più grandi d’Italia nasce dopo la pronuncia della sentenza dell’8/12/2016 n° c-532/15 della Corte di Giustizia UE, che ha affermato la legittimità in ambito europeo dei minimi tariffari inderogabili.
“L’abolizione dei minimi tariffari in Italia – si legge nella nota – ha portato alla creazione di un mercato professionale falsato e non basato su una reale tutela della concorrenza, dove si gioca al minimo ribasso dei compensi. Si dovrebbe, pertanto, ripristinare un sistema virtuoso che garantisca sia i cittadini, che devono poter usufruire sempre di servizi di prima qualità, sia i professionisti, che in gran parte hanno un reddito inferiore ai 15 mila euro lordi annui”.
“I professionisti italiani, che rappresentano il 13% del PIL del Paese – prosegue la nota – scenderanno in piazza il 13 maggio, per sostenere le proprie istanze, in un corteo che attraverserà il centro della città. Nei prossimi giorni saranno invitati a partecipare all’iniziativa tutti gli Ordini e Collegi Italiani che vorranno aderire alla manifestazione”.
Ricordiamo che la summenzionata sentenza dell’8 dicembre 2016 causa c-532/15 della Corte Ue ha affermato che l’articolo 101 del Tfue, in combinato disposto con l’articolo 4, paragrafo 3 del Tue, “dev’essere interpretato nel senso che non osta a una normativa nazionale che assoggetta gli onorari dei procuratori legali a una tariffa che può essere aumentata o diminuita solamente del 12%, e della quale i giudici nazionali si limitano a verificare la rigorosa applicazione, senza essere in grado, in circostanze eccezionali, di derogare ai limiti fissati da tale tariffa”.
In allegato la sentenza