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MIT: certificazione statica inizialmente in forma volontaria

Il sottosegretario Del Basso De Caro: “Necessario un salto di qualità culturale da parte dei proprietari unitamente ad azioni mirate da parte del Governo”

lunedì 17 luglio 2017 - Redazione Build News

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“Come il Ministro Delrio ha avuto modo di dichiarare nei giorni scorsi, oggi grazie al sisma bonus è possibile fare le analisi delle condizioni statiche degli immobili con la possibilità di detrarre fiscalmente fino all’85 per cento delle spese sostenute, rendendo così appetibile con gli incentivi l’esame e il miglioramento statico.

Ma è chiaro che a questo punto si rende necessario un salto di qualità culturale da parte dei proprietari unitamente ad azioni mirate da parte del Governo.

Quindi, come è stato introdotto l’obbligo della certificazione energetica per i contratti di affitto e compravendita, occorre ora proseguire anche per la certificazione statica, dapprima in forma volontaria al fine di garantire la reale conoscenza dello stato dell’immobile da parte di chi acquista, per poi passare ad una più organica disciplina diretta a salvaguardare la sicurezza dei cittadini e del patrimonio edilizio.

Lo ha spiegato il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Umberto Del Basso De Caro, rispondendo il 13 luglio scorso in Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera all'interrogazione 5-11810 di Stella Bianchi sulle iniziative per rendere obbligatoria la certificazione statica degli edifici.

Rispondendo a un'altra interrogazione (5-11812 Zaratti) sulla sicurezza degli edifici in particolare nelle regioni meridionali, Del Basso De Caro ha precisato quanto segue.

Sul tema della messa in sicurezza degli edifici, sono state acquisite puntuali informazioni presso la Struttura di missione Casa Italia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il Progetto Casa Italia ha l’obiettivo di migliorare la sicurezza del Paese a fronte di rischi naturali, come, ad esempio, quello sismico e quello idrogeologico.

Il 12 giugno scorso, la Struttura ha presentato al Presidente del Consiglio dei ministri un rapporto sulla promozione della sicurezza dai rischi naturali del patrimonio abitativo, il quale contiene, oltre ad una ricognizione sistematica dei problemi riscontrati in tale settore, anche la proposta di 9 specifici piani di azione. Tra questi sono previste, in particolare, tre azioni direttamente finalizzate ad intervenire sulla vulnerabilità degli edifici residenziali.

Due di questi interventi hanno trovato copertura finanziaria nell’ambito dell’articolo 41 del decreto-legge n. 50 del 2017, come modificato dalla legge di conversione n. 96 del 2017. Si tratta dei seguenti:

1) un programma di diagnostica speditiva esteso agli edifici caratterizzati da maggiore rischio sismico. Specificamente, l’intervento coinvolge oltre 550.000 edifici residenziali costruiti in muratura portante o in calcestruzzo armato prima del 1980, in assenza quindi di normative antisismiche stringenti, localizzati nei 650 comuni italiani a maggiore pericolosità sismica. L’intervento prevede che la diagnostica sia effettuata con oneri a carico dello Stato; il Dipartimento Casa Italia, appena istituito, sta avviando l’interazione con la Rete delle Professioni Tecniche per rendere operativa la misura. L’investimento previsto è stimato in circa 120 milioni di euro;

2) l’attivazione di 10 cantieri sperimentali sul territorio italiano, finalizzati a sperimentare soluzioni non invasive di riduzione della vulnerabilità e a comprenderne le condizioni per una più ampia diffusione sul territorio nazionale, con oneri a carico dello Stato stimati in 25 milioni di euro.

Un terzo intervento prevede la costituzione di un archivio informatizzato in cui far confluire tutte le informazioni di cui già oggi le pubbliche amministrazioni dispongono a livello di singolo edificio. Tali informazioni – oggi disperse tra Agenzia delle Entrate – Catasto, ENEA, Istat, Dipartimento della Protezione Civile – verrebbero quindi rese accessibili in modo integrato, costituendo una importante base dati sulle condizioni degli edifici. A regime questa soluzione consentirà di ottenere un quadro informativo coerente con gli obiettivi del fascicolo del fabbricato, limitando nel contempo gli oneri per i proprietari degli immobili. Il progetto – la cui complessità è facilmente comprensibile, atteso che intende agire su molteplici archivi interni – è attualmente in fase di studio di fattibilità, con l’obiettivo di verificare le soluzioni informatiche e organizzative più opportune e l’entità delle risorse necessarie.

Leggi anche: “Delrio: sarà obbligatoria la certificazione statica nei contratti d'affitto e di compravendita

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