A un anno dall’inizio dell’efficacia del nuovo Codice degli appalti (decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36), si è tenuta il 1 luglio 2024 la prima riunione del tavolo di consultazione, presieduto dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini. La riunione - cui hanno preso parte, tra gli altri, Anac, Ance, Anci e altri enti, istituzioni e associazioni - ha rappresentato una tappa del costante confronto con tutte le realtà direttamente interessate dal nuovo Codice.
Partecipanti invitati ad una consultazione digitale
“È stata l’occasione per fare il punto della situazione ad un anno dall’acquisto di efficacia del nuovo articolato e avviare una discussione sulle possibili correzioni che possano migliorare il testo”, spiega il Mit in una nota. “I partecipanti sono stati infatti invitati ad una “consultazione digitale” che costituirà una base di partenza per l’elaborazione di un eventuale provvedimento correttivo di quelle parti del nuovo Codice che hanno funzionato meno.
Proprio per questo, i soggetti coinvolti nel tavolo al Mit potranno rispondere a un questionario finalizzato a segnalare eventuali disfunzioni delle disposizioni vigenti e a proporre migliorie su specifiche tematiche, come quella del cosiddetto equo compenso, della qualificazione delle stazioni appaltanti (evidenziato da Anci e dalla Conferenza delle Regioni), della revisione dei prezzi (tema caro al mondo delle imprese), o delle misure in materia di consorzi (sollevate da Legacoop e Anac)”.
Fond. Inarcassa: urgenti modifiche su requisiti minimi Ingegneri e Architetti e accordi quadro
Al tavolo tecnico ha partecipato anche Fondazione Inarcassa, il cui Presidente Ing. Andrea De Maio ha dichiarato: “Anzitutto grazie al Ministro Salvini per aver coinvolto Fondazione Inarcassa al tavolo sul codice degli appalti. È urgente per gli oltre 185mila ingegneri e architetti liberi professionisti che la Fondazione rappresenta, che vengano modificati sia i requisiti minimi di partecipazione alle gare, perché con la legislazione vigente di fatto limitano la concorrenza, sia l’equo compenso, sul quale nonostante i passi in avanti della legge 49/2023, è altrettanto urgente aggiornare i parametri. Anche sull’appalto integrato l’attuale legislazione è schiacciata sulla posizione delle imprese e necessita di un riequilibrio. Fondazione Inarcassa resta a disposizione del Governo e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per migliorare la legislazione vigente, affinché i professionisti possano operare nelle migliori condizioni e continuino a contribuire alla crescita e allo sviluppo del Paese”.