Il Ministero dello Sviluppo Economico “ritiene che lo sviluppo del mercato dei combustibili alternativi possa costituire un’opportunità da un punto di vista sia ambientale che industriale. In tal senso, i Ministeri competenti stanno lavorando da tempo per assicurare che anche l’idrogeno, al pari di tutti gli altri combustibili alternativi definiti come tali dalla direttiva n. 94 del 2014, possa rientrare nel Quadro strategico nazionale che dovrà essere presentato alla Commissione europea entro il 18 novembre 2016. L’obiettivo è anche quello di permettere alle nostre aziende la partecipazione a progetti europei di finanziamento per la ricerca e l’innovazione, quali il citato «Horizon 2020». Solo attraverso lo sviluppo di un mercato a livello nazionale, infatti, le nostre imprese potranno sviluppare l’esperienza indispensabile per poter competere sul mercato internazionale”.
Lo ha precisato il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonio Gentile, in risposta a una interrogazione in commissione Attività produttive della Camera sulle iniziative volte a favorire la diffusione in Italia di una rete di distribuzione di idrogeno.
PROGETTO «MOBILITÀ IDROGENO ITALIA». Il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero dell’Interno “hanno incontrato più volte delegazioni di industriali del settore della mobilità a idrogeno. In tale contesto, un gruppo dei portatori di interesse composto da rappresentanti della grande, media e piccola impresa, nonché di enti di ricerca ed istituzioni locali, sta da tempo lavorando al progetto «Mobilità Idrogeno Italia», promosso dall’Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile (H2IT), con l’obiettivo di definire una proposta condivisa per lo sviluppo delle infrastrutture di rifornimento di idrogeno per i trasporti entro il 2030”.
SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE IN ALCUNE AREE METROPOLITANE CAMPIONE. Il sottosegretario spiega che “Ad oggi, benché sia ancora presto per dire con certezza quale sarà lo sviluppo delle stazioni di rifornimento in Italia nel periodo che ci separa dal 2030, l’obiettivo è quello di puntare su uno sviluppo delle infrastrutture in alcune aree metropolitane campione, ove sia possibile dispiegare flotte in grado di garantire un uso costante delle stazioni di rifornimento, al fine di accelerare il recupero dei costi di investimento e di ridurre l’inquinamento atmosferico cittadino.
Ciò non toglie che in futuro potranno essere installate infrastrutture di rifornimento anche lungo i principali assi autostradali, specialmente lungo i corridoi identificati a livello europeo in materia di reti transeuropee di trasporto”.
PRESSIONE DI EROGAZIONE DELL’IDROGENO NELLE STAZIONI DI RIFORNIMENTO. Per quanto riguarda la pressione di erogazione dell’idrogeno nelle stazioni di rifornimento, “i Ministeri competenti stanno già verificando le condizioni per operare un allineamento della normativa specifica agli standard internazionali, anche tramite un decreto di aggiornamento del Decreto Ministeriale 31 agosto 2006. Nel frattempo, con il decreto di recepimento della direttiva n. 94 del 2014, verrà trasposta nell’ordinamento interno la norma tecnica internazionale indicata nella suddetta direttiva”.
SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO DI RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA UE. Gentile ha in conclusione assicurato che “il Ministero dello Sviluppo Economico sta seguendo attentamente i lavori propedeutici relativi alla promozione dell’idrogeno nel settore del trasporto. Nelle prossime settimane, nell’ambito del recepimento della richiamata direttiva, se ne avrà evidenza nello schema di decreto legislativo di recepimento, la cui predisposizione è in fase avanzata e la cui discussione in prima lettura in Consiglio dei Ministri è prevista nel prossimo mese di giugno”.