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Mobilità elettrica in Italia, tra prezzi ancora proibitivi e ruolo dei governi locali

Nell'ambito del progetto Interreg Mobster, Eurac ha condotto un'indagine su un campione di 1000 intervistati per valutare il peso delle variabili sociodemografiche, politiche e infrastrutturali nell'acquisto di un'auto elettrica

lunedì 31 gennaio 2022 - Redazione Build News

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Nella definizione delle strategie climatiche legate ai trasporti spesso ci si sofferma molto di più sugli sviluppi tecnologici, trascurando altre variabili importanti come dati sociodemografici, le pratiche sociali e le infrastrutture fisiche. L'indagine svolta da EURAC Research su un campione di 100 intervistati, nell'ambito del progetto Interreg Mobster, mira proprio a valutare il peso di queste variabili e a disegnare un profilo del consumatore propenso ad acquistare un auto elettrica.

Inoltre, lo sviluppo di un sistema di trasporti efficace e sostenibile passa anche dalla qualità del governo locale, dalla condivisione degli obiettivi e dall’impegno politico sui temi della transizione ecologica.

Il mercato dell'auto elettrica in Italia

Nel futuro dei trasporti, i veicoli elettrici sono oggetto di grandi aspettative. Eppure l’avvio del mercato nel nostro Paese è stato molto timido infatti  rispetto ad altri paesi transfrontalieri come Austria o Svizzera dove dal 2016 al 2019 le percentuali di registrazione di veicoli elettrici sono molto cresciute, passando dal 2% al 6% in Svizzera e dal 1,5% al 3,5% in Austria. In Italia invece l'incremento è stato molto più modesto passando dal 1,5% del 2016 al 2,7% del 2019.

In virtù di questi dati, quali sono allora le preferenze e i bisogni, in termini di mobilità elettrica, dei cittadini italiani?

Chi acquista auto elettriche in Italia?

Dai dati raccolti da Eurac a partire da marzo 2020 emerge che un fattore determinante nella sceltadi optare per una mobilità elettrica è il reddito.

In particolare, il questionario  è stato somministrato in tre aree alpine – il Canton Ticino (CH), la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, e la Provincia Autonoma dell’Alto Adige-Südtirol, con 1.000 interviste telefoniche a un campione rappresentativo di residenti nelle tre aree.

La maggior parte degli intervistati (55%) non acquista un’auto da almeno cinque anni e ciò presuppone la possibilità di un’ampia sostituzione dei veicoli nei prossimi anni. Per il 41% di intervistati che invece hanno acquistato in passato un auto nuova, al momento dell’acquisto della loro ultima auto, quelle elettriche erano troppo costose. Le altre motivazioni riguardano la preferenza verso altre tipologie di alimentazione (18%), l’impossibilità di ricaricare la batteria quando necessario (17%), o la semplice non considerazione di questa opportunità (24%).

 Prezzi ancora proibitivi

Il 371 su 1.000 intervistati hanno dichiarato che potrebbero acquistare un’auto elettrica in futuro. Le principali barriere per un acquisto futuro di auto elettriche o plug-in sono ancora i prezzi attuali di vendita (37%) e la diffidenza sull’autonomia della batteria (27%).


Il profilo delle persone disponibili ad acquistare un’auto elettrica in futuro riguarda giovani con un elevato livello di istruzione, con almeno un figlio tra i 12 e i 18 anni, con più di un’automobile nel nucleo famigliare di cui almeno una utilizzata anche per lunghi tragitti.

Il ruolo dei governi locali

Dalla ricerca è emerso anche il ruolo chiave della governance locale, infatti, lo sviluppo di una trasformazione e una gestione efficaci del trasporto locale passa anche tramite la qualità del governo locale, la condivisione degli obiettivi e l’impegno politico per una transizione ecologica.

In particolare, alcuni dei territori oggetto della ricerca si sono attivati con politiche ad hoc: il Canton Ticino si sta concentrando sulla mobilità basata su biciclette elettriche; l’Alto Adige-Südtirol su un sistema strategico di intermodalità funzionale al settore turistico. 

È possibile approfondire il lavoro di ricerca di Eurac Research al link o sul sito del progetto.

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