di Franco Metta
Il primo dei provvedimenti attuativi del Ministero della Transizione ecologica, sulle disposizioni in materia di mobilità sostenibile previste dal DL Rilancio (DL 34/2020), è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 26 maggio.
Le imprese e le Pa con singole unità locali composte da più di 100 dipendenti ubicate nei capoluoghi di regione, provincia, in città metropolitane, o comuni con più di 50 mila abitanti, sono tenute a redigere, attraverso il supporto del mobility manager, il piano degli spostamenti casa-lavoro, al fine di ridurre l’utilizzo dei mezzi privati.
Il piano va adottato entro il 31 dicembre di ogni anno. E ai fini del computo dimensionale occorre considerare anche il personale di altre aziende che si reca quotidianamente presso altre aziende obbligate alla redazione del piano, per lavori di appalto, distacco o somministrazione.
L’obiettivo del provvedimento resta quello già previsto dal Dm Ambiente del 27 marzo 1998, sebbene con regole diverse: ridurre in maniera strutturale e permanente l’impatto ambientale facendo ricorso a mezzi di trasporto collettivi (car pooling, car sharing o bike sharing).
Il nuovo decreto riconosce anche la figura del mobility manager (aziendale o di area), come colui che ha il compito di supportare in modo continuativo le attività decisionali e di programmazione. Con il prossimo provvedimento attuativo, atteso da qui a 90 giorni, saranno definite le linee guida per la stesura dei Pscl (piani spostamenti casa-lavoro), andando a indicare i benefici che per azienda, lavoratori e collettività.