La Commissione Giustizia del Senato, nel parere reso al Governo sullo Schema di DLgs di modifica del Codice delle crisi di impresa (Atto n. 374) ha accolto pienamente le osservazioni e proposte evidenziate dall’ANCE nel proprio documento di posizione inviato ad entrambe le Commissioni parlamentari (mentre alla Camera è stata svolta anche apposita audizione).
Si tratta, in particolare, delle seguenti osservazioni:
- nello Schema di decreto legislativo valuti il Governo di introdurre una definizione normativa di insolvenza incolpevole, dovuta ad una situazione economica generale straordinaria, da distinguere rispetto a quella prodotta per negligenza nell’attività degli amministratori, la cui declinazione di dettaglio è demandata ad un Decreto del Ministro della Giustizia, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;
- all’art.6 dello Schema di decreto legislativo valuti il Governo di intervenire sul comma 1, che riscrive l’art.16 del decreto legislativo 12 gennaio 2019, n.14, prevedendo, nell’ambito della “composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa”, che i soggetti dotati di specifica competenza nel settore economico in cui opera l’imprenditore, di cui l’esperto può avvalersi nell’esercizio delle sue funzioni, siano scelti fra quelli indicati dalle rispettive associazioni di categoria maggiormente rappresentative sul territorio;
- all’art.6 dello Schema di decreto legislativo valuti il Governo la possibilità (fermi i criteri della direttiva e gli obbiettivi del PNRR) di intervenire sul comma 1, che introduce l’art. 25-novies del decreto legislativo 12 gennaio 2019, n.14, aumentando a 35.000 euro l’importo dei debiti scaduti ai fini della segnalazione d’allerta dell’Istituto nazionale della previdenza sociale, dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e dell’Agenzia delle Entrate, nonché prevedendo che, con specifico riferimento al predetto Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, le disposizioni del medesimo art. 25-novies si applichino in relazione ai debiti accertati a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo in esame.
Dopo l’espressione del parere dell’omologa Commissione della Camera (atteso per la prossima settimana), il provvedimento tornerà in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva. In tale sede, il Governo potrebbe accogliere le predette osservazioni nel testo finale del decreto legislativo.
Ricordiamo che si è pronunciata sullo schema di decreto legislativo la Commissione speciale del Consiglio di Stato con il parere n. 832 del 13 maggio 2022 (LEGGI TUTTO).