Sono in vigore le ultime revisioni agli Indici sintetici di affidabilità da utilizzare per la dichiarazione dei redditi 2023. Il decreto 28 aprile 2023 del ministero dell’Economia e delle finanze, pubblicato ieri, 16 maggio, con il supplemento ordinario n. 18 alla Gazzetta Ufficiale, aggiunge, tra l’altro, anche nuove cause di inapplicabilità a beneficio dei soggetti che hanno aperto la partita Iva a partire dal 1° gennaio 2021. Questi contribuenti, comunque, sono tenuti alla comunicazione dei dati economici, contabili e strutturali in coerenza con quanto disposto dall’articolo 9-bis del Dl n. 50/2017.
Il provvedimento del Mef, emesso a seguito dell’acquisizione del parere della Commissione degli esperti, introduce quindi, esclusivamente per l’anno d’imposta 2022, i correttivi congiunturali da applicare agli Isa, elaborati da Sose come disposto dall’articolo 148 del Dl n. 34/2020.
I 175 Isa da applicare con la dichiarazione dei redditi 2023 potranno essere modificati, in base a quanto disposto dal decreto del Mef, al fine di adeguarne i risultati agli effetti di natura straordinaria della crisi economica e dei mercati conseguente al perdurare della difficoltà susseguenti alla pandemia, alle tensioni geopolitiche, all’aumento del prezzo dell’energia, degli alimentari e delle materie prime e all’andamento dei tassi di interesse. La metodologia statistico-economica utilizzata per il calcolo degli effetti conseguenti a tali cause è riportata nell’allegato 4 al decreto del Mef pubblicato ieri.
Il criterio utilizzato per l’elaborazione di correttivi straordinari si basa sul calcolo della misura della contrazione dei margini, sia individuali che settoriali, subita da ciascun contribuente nel 2022 rispetto al 2021 o al 2019, a seconda della circostanza più conveniente per il contribuente.