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Monitoraggio dinamico e controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel: firmato il decreto che assegna 450 milioni

Giovannini ha firmato il provvedimento che assegna le risorse del Piano Complementare PNRR all’Anas e ai concessionari autostradali e stabilisce le procedure per l’attuazione degli interventi

mercoledì 22 dicembre 2021 - Redazione Build News

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Per il monitoraggio dinamico e il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel delle strade statali e delle autostrade, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza, sono destinati 450 milioni di euro del Piano Complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha firmato il decreto che assegna le risorse all’Anas e ai concessionari autostradali e stabilisce le procedure per l’attuazione degli interventi.

La cifra è articolata in annualità, dal 2021 al 2026, e sarà trasferita ai soggetti attuatori dopo l’approvazione del piano degli interventi. Le ‘linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti’ definiscono, tra l’altro, i requisiti e le indicazioni per il sistema di monitoraggio dinamico. I programmi, finalizzati a migliorare la sicurezza di ponti, viadotti e gallerie, devono prevedere l’attuazione di un sistema integrato di censimento, classificazione e gestione dei rischi e l’installazione degli strumenti tecnologici necessari per una attenta pianificazione degli interventi di manutenzione e per l’identificazione dei punti più vulnerabili, considerando i rischi sismici, di smottamento e la vita dell’opera.

Entro il 31 maggio 2022, l’Anas e i gestori autostradali devono trasmettere agli uffici competenti del Mims e all’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa) l’elenco delle opere soggette al monitoraggio dinamico e il piano delle attività per l’attuazione del sistema dinamico di controllo, dal censimento delle strutture all’installazione della strumentazione, alla raccolta e elaborazione dei dati.

OPERE FERROVIARIE, LINEE GUIDA PER VALUTARE GLI INVESTIMENTI SECONDO IL CRITERIO DELLA SOSTENIBILITÀ. Per valutare gli investimenti in opere pubbliche nel settore ferroviario si dovrà tenere conto della sostenibilità ambientale e sociale e della governance, oltre alle considerazioni di carattere tecnico ed economico. È quanto prevedono le ‘linee guida operative’ sugli interventi ferroviari adottate con un decreto firmato da Giovannini.

Le linee guida per la valutazione ex ante dei progetti si applicano ai nuovi interventi che saranno inseriti nel Contratto di Programma Rfi – parte investimenti 2022-2026 - e agli studi di fattibilità in corso inclusi nell’Allegato 10 del Contratto di Programma Rfi – parte investimenti 2017-2021. Si tratta di un ‘manuale’ nel quale sono illustrate nel dettaglio le modalità da seguire per la definizione dei progetti di fattibilità tecnico-economica. Rispetto alle precedenti linee guida, adottate nel 2017, le nuove pongono l’accento sulla sostenibilità ambientale facendo riferimento ai criteri europei e in particolare al principio ‘do no significant harm’ anche al centro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e all’obiettivo di mitigazione degli effetti della crisi climatica. Quanto alla sostenibilità sociale di una infrastruttura, le linee guida sottolineano l’importanza dell’accessibilità, intesa come potenziamento delle connessioni per favorire la mobilità delle persone e in particolare il miglioramento dell’accesso alle reti per i gruppi sociali più deboli e vulnerabili. L’accessibilità, inoltre, influenza anche lo sviluppo economico di un territorio e, di conseguenza, le prospettive occupazionali.

La realizzazione di una infrastruttura di qualità, spiegano le linee guida, dipende da una buona governance nelle fasi di selezione, progettazione e realizzazione. È quindi importante che l’infrastruttura risponda ai fabbisogni economici e sociali del territorio e delle popolazioni interessate e che le comunità locali siano coinvolte per esprimere le proprie istanze e informate attraverso strumenti (assemblee, portali di informazione online, ecc.) che aumentino la partecipazione dei cittadini e raccolgano input, ma anche reclami e segnalazioni.

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