Con 20 venti voti favorevoli, 6 astensioni e 3 contrari, il 28 giugno scorso il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la Legge regionale 6 luglio 2022, n. 24 (in allegato), recante “Attività di monitoraggio e controllo degli attestati di prestazione energetica e degli impianti termici. Disposizioni in materia di attività dell’Agenzia regionale recupero risorse (ARRR) S.p.A. ed in materia di energia. Modifiche alle leggi regionali 87/2009 e 39/2005”, pubblicata sul Burt n. 35 del 15 luglio 2022.
A seguito del riordino delle funzioni delle province e della Città metropolitana la Regione Toscana ha attribuito a sé le funzioni di controllo per l’osservanza degli obblighi da rispettare per l’esercizio e la manutenzione degli impianti di climatizzazione, funzioni precedentemente delle province. La Regione si avvale di Arrr SpA – società in house – per esercitare le funzioni di verifica e controllo degli impianti termici e attestati di prestazione energetica, sistema informativo regionale sull’efficienza energetica, campagne di informazione, comunicazione e sensibilizzazione e la gestione del sistema di riconoscimento dei soggetti certificatori e dei soggetti ispettori con tenuta dei relativi elenchi.
Quest’atto – ha spiegato durante l’illustrazione in Aula la presidente della commissione Sviluppo economico Ilaria Bugetti (Pd) – ridetermina l’attività dell’Agenzia, stabilisce le modalità di determinazione degli oneri e dei contributi dovuti per le attività di assestamento e ispezione degli impianti termici e prevede che i contributi a copertura dei costi per l’attività di vigilanza sugli attestati di prestazione energetica siano versati direttamente alla Regione in analogia a quanto già stabilito per i contributi a copertura delle attività di accertamento ed ispezione degli impianti termici. Inoltre, viene istituito il registro dei medi impianti termici civili da integrarsi nel sistema informativo regionale (SIERT).
Il SIERT diventerà il portale, nonché la banca dati attraverso cui la Regione provvederà alla ricezione, alla gestione informatica, all’archiviazione, al controllo sia degli impianti termici, sia degli attestati di prestazione energetica. Sarà suddiviso in due moduli: il modulo CIT, che comprenderà il catasto degli impianti di climatizzazione ed il registro dei medi impianti termici civili e il modulo APE che comprenderà l’archivio informatico degli attestati di prestazione energetica.
Infine, con quest’atto si determina l’ammontare del contributo dovuto dai soggetti tenuti al pagamento per il controllo degli impianti termici e quello dovuto dai soggetti tenuti alla trasmissione dell’attestato di APE. Si stabiliscono le modalità di determinazione degli oneri e dei contributi dovuti per le attività di accertamento, fissando un range tra 5 e 150 euro e di ispezione degli impianti termici, tra un minimo di 50 e un massimo di 1500 euro, e per le attività di tenuta, monitoraggio e controllo degli attestati di prestazione energetica degli edifici. Per quest’ultimo si definiscono due contributi: quello dovuto a copertura dei costi dell’attività di controllo (fissando un range tra 5 e 100 euro) e quello dovuto a copertura dei costi di implementazione del SIERT modulo APE (tra un minimo di 50 e un massimo di 30 euro). Una delle novità introdotte da questa legge è l’abbassamento da 15 a 10 euro per il contributo per ciascun APE con l’obiettivo di contrarre i costi dei controlli grazie anche alla possibilità di sviluppare sistemi informatizzati e procedure standardizzate con modalità meno onerose.
La norma finanziaria prevede maggiori entrate derivanti dai contributi APE stimandole in un milione e 50mila euro annue e uscite per un importo di un milione e 50mila a copertura dei costi aggiuntivi per lo svolgimento delle funzioni. In legge è stata inserita la clausola valutativa affinché la Commissione possa monitorare sulle evoluzioni e sulle modifiche in merito.
Elisa Tozzi del gruppo misto Toscana Domani ha espresso alcune perplessità:
Ho avuto modo di scorrere questo testo, il tema dell’energia è centrale e mi sarei aspettata di trovare qualcosa in più. L’atto recepisce il fatto che l’Agenzia deve riuscire a stare in piedi, società che svolge tante attività dalla certificazione sulla raccolta differenziata, all’attività di verifica e controllo sugli impianti termici, fino all’assistenza bonifiche siti inquinanti. L’impressione che si ha è quella che si debba cercare di farla sopravvivere con finanziamenti pubblici.
Un discorso più ampio – ha concluso Elisa Tozzi – è necessario per capire bene cosa fare nell’ambito della programmazione di un corretto piano di razionalizzazione delle partecipate.
Che la verifica e il controllo delle caldaie debba diventare la mission per fare stare in piedi un Agenzia regionale per il recupero delle risorse, che avrebbe delle finalità ben più ambiziose, credo che apra un campo di riflessione più ampio rispetto al testo della legge. È come dire tamponiamo e vediamo cosa succede, per questo apprezzo la clausola valutativa per capire se questa società sta in piedi o meno.
A chiudere il dibattito l’intervento di Elena Meini della Lega:
“L’iter che ci porta a votare è stato tortuoso, con una discussione approfondita. Era una proposta di legge che faceva acqua da tutte le parti, non si capiva quante risorse servissero. Noi accusiamo spesso la maggioranza di votare atti che arrivano all’ultimo minuto, ma in questo caso devo riconoscere un lavoro preciso e puntuale. È stata stravolta e modificata una proposta che nella prima versione non avrei mai votato. Quello della clausola valutativa è un punto che ci trova completamente d’accordo”. “Il pagamento – ha continuato – spetta ai tecnici che svolgono questo tipo di controllo e non agli utenti. Chiedere alla Giunta una relazione periodica per il 2023 ci permetterà di rimettere mano sia alla proposta di legge che alle eventuali tariffe”.
IN ALLEGATO la Legge regionale.