In relazione alla morte di un operaio in un cantiere edile, avvenuta lo scorso aprile in provincia di Roma, personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Roma ha notificato il 13 giugno scorso al titolare della ditta l’ordinanza di misura interdittiva del divieto temporaneo (per la durata di sei mesi) di esercitare l’attività imprenditoriale.
Gli accertamenti eseguiti subito dopo la tragedia dagli ispettori dell’ITL di Roma e il contributo offerto dagli ispettori della sezione di Polizia Giudiziaria della Procura hanno permesso alla Procura della Repubblica di acquisire tutti gli elementi utili alle indagini, cui ha fatto seguito la misura cautelare.
Si tratta di un provvedimento innovativo in tema di omicidi sul lavoro: la misura interdittiva disposta dal Giudice per le indagini preliminari agisce nei confronti dell’indagato e va ad aggiungersi alla sospensione, già disposta dall’ITL di Roma in applicazione dell’art.14 del Testo Unico 81/80, che colpisce invece l’attività imprenditoriale.
Nel provvedimento, emesso dal Gip della Procura di Roma, su richiesta della Procura, si legge testualmente che “l’applicazione della misura interdittiva …appare soluzione necessitata dal fatto che l’indagato potrebbe continuare a svolgere con altre società .,.. quell’attività lavorativa che oggi è preclusa alla ditta individuale omonima”, e si evidenziano la “macroscopica violazione delle norme di sicurezza da parte della ditta gestita dall’indagato”, le “gravi e reiterate violazioni della normativa antinfortunistica”, l’assenza di “qualsivoglia direttiva o modello di organizzazione del lavoro, atti a salvaguardare l’incolumità degli operai”.
Il soggetto gravemente indiziato del reato è da ritenersi presunto innocente fino all’emissione della sentenza definitiva.