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Mutui, boom di richieste nel 2014

Barometro CRIF: nel 2014 crescita record della domanda di mutui (+30,6%) ma calano ancora le richieste di prestiti da parte delle famiglie (-2,0%)

giovedì 22 gennaio 2015 - Erika Seghetti

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Dopo tre anni caratterizzati dal segno negativo, nell’arco del 2014 la domanda di mutui ha registrato una crescita record rispetto all’anno precedente, confermando il progressivo recupero delle richieste verso i volumi pre-crisi, seppur ancora ben distanti. I dati arrivano dall'ultima edizione del Barometro CRIF, che analizza l’andamento delle domande di mutui e prestiti contribuite dagli istituti di credito in EURISC (il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 77 milioni di posizioni creditizie). L'ottimo risultato raccolto sul fronte dei mutui  (+30,6%) va però 'calmierato' con quello relativo alle richieste di prestiti da parte delle famiglie, che continua a portare il segno meno. Vediamo i risultati nel dettaglio.

MUTUI
Domanda di mutui: +30,6%
Il mese di dicembre appena concluso ha fatto registrare una vera e propria impennata del numero di domande di mutuo presentate dalle famiglie italiane agli istituti di credito, con un eloquente +30,6% rispetto al corrispondente mese del 2013 che, a sua volta, si era caratterizzato per un segno positivo.
Sostenuto sia dagli stimoli proposti dagli istituti di credito, con offerte focalizzate sulla modularità e flessibilità del prodotto, sia dalle richieste di surroga, in virtù della convenienza dell’attuale tasso variabile, nell’arco dei 12 mesi la domanda di mutui ha fatto segnare una crescita pari al +15,0%, dopo ben 3 anni caratterizzati dal segno meno.
Il grafico seguente mostra l’andamento delle variazioni percentuali mensili relative al numero delle domande di mutui (vere e proprie istruttorie formalmente presentate alle Aziende di credito, quindi non semplici richieste di informazioni o preventivi online) contribuite in EURISC.



Importo medio: 124.346 euro
Dall’analisi condotta da CRIF risulta anche che l’importo medio dei mutui richiesti nell’anno 2014 è ulteriormente calato, attestandosi a 124.346 Euro rispetto ai 127.328 Euro dell’anno precedente, confermando così un trend in contrazione che perdura da diversi anni sia a causa della diminuzione del prezzo di acquisto degli immobili sia per la tendenza a privilegiare soluzioni che gravino il meno pesantemente possibile sul bilancio famigliare.
Complessivamente, l’importo medio dei mutui richiesti nel corso del 2014 è calato del -9,7% rispetto ai valori del 2008, prima che la crisi si manifestasse.



La dinamica rilevata per gli importi medi risulta coerente anche con l’analisi della distribuzione delle domande in funzione della fascia di importo: nel corso del 2014, infatti, si registra un aumento per la classe inferiore ai 75.000 Euro (+1 punto percentuale) e per quella compresa tra 75 e 100.000 Euro (+0,4 punti percentuali), che per altro rappresentano complessivamente quasi la metà delle richieste totali. È però la fascia di importo compresa tra i 100 e i 150.000 Euro a confermarsi, seppur in leggera contrazione rispetto al 2013, la preferita dagli italiani con il 28,7% del totale delle domande.

Durata media: 25-30 anni
?Per quanto riguarda la durata dei mutui richiesti, dall’analisi di CRIF emerge come, ancora una volta, sia stata la classe compresa tra i 25 e i 30 anni a risultare la preferita, con una quota pari al 26,8% del totale, seppur in calo di 1,5 punti percentuali rispetto al 2013. 



PRESTITI

Domanda di prestiti personali e finalizzati: -2,0%
La domanda di prestiti da parte delle famiglie (nell’aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati) nel mese di dicembre appena concluso ha fatto registrare un incremento del +10,6%, dato che va a consolidare la dinamica positiva già rilevata a ottobre e novembre (rispettivamente in crescita del +7,6% e del +5,2%) dopo una serie ininterrotta di 19 rilevazioni mensili che avevano certificato una costante flessione del numero di richieste di prestiti.
Nell’aggregato dei 12 mesi del 2014, tuttavia, la variazione della domanda ha mantenuto il segno negativo, con un complessivo -2,0%, sintomo di un quadro congiunturale che risulta ancora fragile,  con il persistere di segnali negativi sul fronte dell’occupazione che ha raggiunto livelli record, penalizzando soprattutto le fasce di popolazione più giovani.
Nel complesso, nell’anno appena concluso il credito retail è stato ancora condizionato dalla prudenza che frena i consumi delle famiglie e la loro propensione a richiedere finanziamenti nel timore di non riuscire a far fronte regolarmente ai debiti contratti.




Nello specifico, nell’anno 2014 il numero di richieste di prestiti finalizzati all’acquisto di beni/servizi (quali auto e moto, arredo, elettronica ed elettrodomestici, ma anche viaggi, spese mediche, palestre ecc.) ha fatto segnare un calo del -4,1% rispetto ai 12 mesi precedenti, riconducibile alla contrazione dei consumi delle categorie merceologiche cui i finanziamenti sono destinati oltre che alle difficoltà degli operatori a proporre campagne a tassi promozionali. La domanda di prestiti personali, forma tecnica che nel tempo ha assunto un crescente appeal presso la clientela retail grazie alle sue caratteristiche di flessibilità nell’utilizzo, si è invece caratterizzata per una crescita, seppur lieve, del +0,5%.


Importo medio: 7422 euro
Rispetto al 2013, l’analisi condotta da CRIF mette in evidenza una sostanziale stabilità dell’importo medio dei prestiti richiesti (sempre nell’aggregato di prestiti personali più finalizzati), attestatosi a 7.422 Euro contro i 7.395 Euro del 2013 (+0,4%).


Durata media: meno di un anno

Rispetto al passato, invece, si registra un’inversione di tendenza nella scelta della durata dei piani di rimborso dei finanziamenti. Nell’arco del 2014, infatti, nell’aggregato di prestiti personali più finalizzati la fascia di durata inferiore ad 1 anno ha fatto segnare un aumento di ben 4 punti percentuali, arrivando a spiegare una quota pari al 24,9% del totale.
In particolare nei prestiti finalizzati, la quota delle richieste con durata inferiore ai 12 mesi sale al 36,4% (in crescita di 2,2 punti percentuali rispetto al 2013).
Relativamente ai prestiti personali, invece, la fascia di durata superiore ai 5 anni si conferma essere la preferita dagli italiani, con una pari al 37,1% del totale, seppur in calo di 2,2 punti percentuali rispetto al 2013.

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