Tassi di interesse ancora elevati
Seppur in calo, i tassi di interesse dei mutui casa praticati dalle banche italiane rimangono più alti del 9% circa rispetto all’area dell’euro. Tra i principali Paesi che utilizzano la moneta unica, solo i Paesi Bassi registrano un tasso medio superiore al nostro.
A giugno di quest’anno, fa notare la CGIA, il tasso medio riferito alle nuove operazioni di acquisto di abitazioni mediante la sottoscrizione di un mutuo da parte delle famiglie si è attestato in Italia al 2,20 per cento, rispetto a una media in Eurolandia del 2,02 per cento.
Quantità erogate, Italia -0,7%
Se analizziamo invece l’andamento delle consistenze erogate dagli istituti di credito attraverso i mutui alle famiglie dell’area euro, dal 2011 al 2015 l’incremento è stato del 2,6 per cento, mentre in Italia il dato è rimasto pressoché stazionario: -0,7 percento. In termini assoluti, lo stock che le banche italiane hanno erogato al 30 giugno di quest’anno è pari a 359 miliardi di euro. Si tratta di un valore nettamente inferiore rispetto al dato olandese (401,9 miliardi di euro), a quello spagnolo (565,8 miliardi), a quello francese (875,8 miliardi) e a quello tedesco (1.061,3 miliardi). Si pensi che dal 2011 al 2015 in Francia l’aumento percentuale è stato di 9,4 punti e in Germania di 9,3 punti.
Mercato immobiliare stagnante in Italia
Secondo gli ultimi dati presentati a giugno dall’Agenzia delle Entrate, la situazione del mercato immobiliare nel nostro paese rimane molto difficile. Gli ultimi dati disponibili ci dicono che rispetto allo stesso periodo del 2014, nel primo trimestre di quest’anno le compravendite del settore residenziale sono scese del 3 per cento, con una punta del -4,6 per cento nei Comuni capoluogo di provincia. A livello territoriale, invece, la situazione più pesante si avverte nel Centro: -7,3 per cento. Segue il Nord (-2,4 per cento) e poi il Mezzogiorno (- 0,8 per cento).Per quanto riguarda le compravendite riferite alle grandi città, solo Milano (+2 per cento), Napoli (+3,6 per cento) e Palermo (+11,2 per cento) hanno registrato una variazione positiva nel primo trimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In tutte le altre metropoli, invece, si è verificata una contrazione: Bologna – 0,1 per cento, Firenze -1 per cento, Torino -9,5 per cento, Roma -11,4 per cento e Genova -18,9 per cento.