Con un flusso di entrate contributive in aumento, al di sopra di 1 miliardo di euro e un avanzo economico di oltre 428 milioni di euro, nel 2020 il patrimonio di Inarcassa raggiungerà gli 11,7 miliardi di euro.
Le stime contenute nel Budget 2020, approvato dal Comitato Nazionale dei Delegati nell’adunanza del 28 e 29 novembre, hanno permesso di traguardare un risultato positivo legato al buon andamento della gestione previdenziale, di quella operativa e di quella patrimoniale.
“Affidiamo a questo bilancio di previsione, il compito di traguardare il quinquennio di questa consiliatura - ha dichiarato il Presidente Giuseppe Santoro - in coerenza con il Piano strategico 2015-2020. In questi anni impegnativi di mandato, abbiamo operato per il raggiungimento degli obiettivi in cui abbiamo sempre creduto: dal miglioramento dei servizi, alle prestazioni, alla solidarietà, alla gestione prudente, efficace e trasparente di un patrimonio in costante crescita, al compito attivo che ci siamo assunti anche nella difesa della professione”.
Per il 2020, le previsioni ipotizzano un andamento di iscrizioni e cancellazioni in linea con quello dell’anno precedente, con iscritti a fine anno pari ad oltre 170.000 unità. Il saldo della gestione previdenziale evidenzia la prosecuzione della fase di ripresa della contribuzione corrente legata al recupero dei redditi degli associati, a fronte di un fisiologico aumento delle prestazioni. Nel 2020 le pensioni erogate saranno poco più di 39.000. La ripresa in corso, per quanto contenuta, del settore delle costruzioni e la dinamica positiva delle compravendite immobiliari, continuano a favorire il recupero del fatturato e dei redditi degli associati, in crescita per il terzo anno consecutivo.
“Il buon funzionamento del mercato del lavoro – sottolinea il Presidente Santoro - in termini di tassi di attività e di occupazione, è requisito fondamentale e imprescindibile per la sostenibilità dei sistemi previdenziali di lungo periodo e per l’adeguatezza delle prestazioni. Chi governa non dovrebbe far confusione finanziando la previdenza con i prelievi fiscali e lo stato sociale con i contributi che gravano sul lavoro. Inarcassa non si è lasciata distrarre dalle incertezze e dalle tante direttive che si sono succedute. E’ una Cassa consapevole, rispettosa del lavoro e delle difficoltà quotidiane e, per questo, convinta di dover assicurare la solidità del futuro con il patrimonio, amministrato nell’esclusivo interesse degli ingegneri ed architetti liberi professionisti. La dimensione che ha raggiunto - conclude Santoro -, il ruolo che ha svolto e che può assumere sia nel contesto previdenziale, sia nella tutela e nella diffusione della cultura dei liberi professionisti italiani, è anch’esso un patrimonio che non si deve disperdere”.
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