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Nel decreto crescita sismabonus allargato anche alle zone a rischio sismico 2 e 3

Ance: occorre semplificare la selva burocratica che blocca gli interventi pubblici e privati e rafforzare l’utilizzo degli incentivi fiscali per rottamare edifici vecchi e insicuri e intervenire sulle aree degradate

venerdì 29 marzo 2019 - Redazione Build News

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Con il decreto crescita il sismabonus sarà allargato anche alle zone a rischio sismico 2 e 3 del Paese, per arrivare a mettere in sicurezza il 90% del territorio italiano.

Lo ha assicurato il sottosegretario alle Infrastrutture, Michele Dell’Orco, intervenuto a Bari al convegno sul tema “Sismabonus: rilanciare il mondo delle costruzioni, rigenerare e recuperare le periferie”, promosso dalla Scuola di Ingegneria & Architettura, al quale ha partecipato il presidente dell’Ance, Gabriele Buia.

Per il presidente dell'Ance “è il momento di essere coraggiosi e mettere in campo misure concrete che possano garantire un futuro al settore e consentire finalmente l’avvio di nuova stagione di rigenerazione e sviluppo per città e territori”.

Riflettori puntati sui provvedimenti allo studio del Governo, in particolare sul decreto crescita e sullo sblocca-cantieri. “L’obiettivo principale deve essere semplificare la selva burocratica che blocca gli interventi pubblici e privati - ha aggiunto Buia - e rafforzare l’utilizzo degli incentivi fiscali per rottamare edifici vecchi e insicuri e intervenire sulle aree degradate”.

Tra i relatori dell’evento, che ha riunito intorno allo stesso tavolo tutti gli attori della filiera delle costruzioni, il vicepresidente Ance, Domenico De Bartolomeo, il presidente di Ance Puglia, Nicola Bonerba, i presidenti dei Consigli nazionali degli ingegneri, degli architetti, dei geologi e dei geometri, Armando Zambrano, Giuseppe Cappochin, Francesco Peduto e Maurizio Savoncelli, il presidente del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, Donato Carlea, docenti universitari, esperti e professionisti del settore.

ECO E SISMA BONUS, CONTRIBUTO IMMEDIATO AL POSTO DELLA CESSIONE DEL CREDITO. Nella bozza del decreto crescita c'è anche l'introduzione della possibilità, per il contribuente che sostiene le spese per interventi di efficientamento energetico e di prevenzione del rischio sismico, di ottenere un contributo di importo pari alla detrazione fiscale cui avrebbe diritto, anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo spettante.

Tale contributo è recuperato dal fornitore sotto forma di credito d'imposta, di pari ammontare, da utilizzare in compensazione, in 5 quote annuali di pari importo, senza l’applicazione dei limiti di compensabilità.

Questa misura è finalizzata a incentivare lavori di riqualificazione energetica degli edifici e di prevenzione del rischio sismico, risolvendo le problematiche operative rilevate nel funzionamento del bonus fiscale.

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