“Le biomasse hanno richiesto, finora, tariffe incentivanti particolarmente elevate: nel decreto del 2016 sono comprese tra 115 e 246 euro/MWh”. Lo ha detto il viceministro allo Sviluppo economico Dario Galli rispondendo lo scorso 20 febbraio in commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera all'interrogazione 5-01478 Squeri sugli incentivi per l’utilizzo delle biomasse a fini energetici.
Galli ha spiegato che il decreto Fer 2 è in fase di completamento e che “la mancata considerazione delle biomasse nel DM Fer1 discende dal fatto che si è inteso, con tale decreto, promuovere le sole fonti più mature e vicine alla competitività. Si è ritenuto rinviare a un secondo e specifico decreto, in fase di completamento, la valutazione del sostegno alle fonti più innovative e costose, tra le quali, appunto le biomasse classificabili come scarti e sottoprodotti”.
“Sotto questo aspetto, potranno essere presi in considerazione – ha precisato il viceministro - gli impianti con dimensioni e caratteristiche funzionali alle esigenze delle aziende del settore agroindustriale e forestale, e con tariffe che considerino quanto si è inteso segnalare, in considerazione che il mancato uso energetico degli scarti e sottoprodotti costituisce per le aziende un costo, da valutarsi in fase di dimensionamento delle tariffe incentivanti”.