La seconda parte del Convegno “Last Call: dalle parole ai fatti” – tenutosi lo scorso 24 gennaio a Milano e dedicato al tema della rigenerazione urbana in Lombardia – è stata dedicata alla presentazione di testimonianze e casi concreti.
Dopo la pubblicazione di due contributi tecnici – rispettivamente di Ilaria Bertini, del Dipartimento Efficienza Energetica di Enea, e di Marco Marcatili, Responsabile Sviluppo NOMISMA – proseguiamo il nostro approfondimento sulle tematiche affrontate nel corso della giornata con la pubblicazione della presentazione di Giordana Ferri di Fondazione CARIPLO, che ha illustrato alcune evoluzioni dei modi di abitare in città.
Per conto della Fondazione Housing Sociale – costituita nel 2004 da Fondazione CARIPLO per sperimentare approcci e soluzioni innovative per la strutturazione, il finanziamento, la realizzazione e la gestione di iniziative di edilizia sociale economicamente sostenibili – Giordana Ferri ha curato New Urban Body (NUB), una mostra “itinerante” dedicata, appunto, al concetto di new urban body: organismi urbani multifunzionali che possano rispondere in modo flessibile all’esigenza di costruire il proprio “palinsesto urbano” quotidiano.
I new urban bodies hanno alcune caratteristiche distintive: sono abitati da persone molto diverse tra loro; vengono utilizzati quasi a tutte le ore e sono animati da un’ampia gamma di attività; sono promossi e gestiti da diversi attori, pubblici e privati; sono accessibili con diverse modalità di offerta e fruibili su diverse scale temporali; operano su diversi livelli (locale, globale, fisico, virtuale); sono orientati alla sostenibilità economica, sociale e ambientale.
Attraverso i NUB si snoda una nuova attitudine a vivere il tempo, lo spazio e la proprietà in modo fluido e strategico rispetto agli impegni quotidiani. Questa evoluzione dei modi di abitare, lavorare, incontrarsi e fruire dei servizi può incidere positivamente sulla trasformazione delle città.
Alcuni esempi? A Londra c’è il Collective Old Oak, completato nel 2016 nella zona di West London: il più grande esempio di spazio di co-living al mondo, diventato nuovo punto di riferimento per il mondo professionale nella capitale britannica. Ma anche in Italia non mancano sperimentazioni di successo in questa direzione: a Milano c’è Borgo Sostenibile, che conta oltre 300 alloggi offerti in locazione a canone calmierato o con patto di futura vendita, mettendo al centro l’idea di mixité e intergenerazionalità – oltre agli appartamenti ci sono numerosi spazi comuni a disposizione degli inquilini, oltre a servizi e spazi commerciali.
Dal 2016 la Fondazione Housing Sociale ha attivato 4 programmi intersettoriali, con un budget di 10 milioni di euro ciascuno, focalizzati sulle periferie, sulle aree interne, sugli investimenti a impatto sociale e sulle opportunità di lavoro per i giovani. Infatti – ha concluso Ferri – la necessità di innovazione riguarda tutta la città, ma le periferie sono gli ambiti che in questo momento possono registrare il maggiore impatto in termini di beneficio per la popolazione.
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