Circa venti Ordini forensi territoriali hanno inviato delle segnalazioni al Nucleo centrale istituito presso il Ministero della Giustizia per il monitoraggio dell'applicazione delle norme in materia di equo compenso.
Queste alcune delle segnalazioni da parte degli avvocati, riportate da Antonello Cherchi su Il Sole 24 Ore di ieri 16 settembre: “Incarichi conferiti attraverso la modalità del beauty contest, con conseguente gioco al ribasso degli onorari. Oppure mediante convenzioni che prevedono compensi unitari. O, ancora, prestazioni pagate con i soldi delle spese giudiziarie liquidate dal giudice, prospettiva che però deve mettere in conto la vittoria della causa. Ci sono, poi, le richieste “accessorie” all’incarico, come la predisposizione di pareri o di attività di consulenza stragiudiziale, le spese di trasferta o quelle dell’eventuale domiciliatario accollate per intero all’avvocato, l’obbligo di anticipare i costi di alcuni adempimenti (per esempio, le spese di registrazione degli atti giudiziari)”.
Ricordiamo che il 2 luglio 2019 è stato firmato nello studio del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede il Protocollo d’intesa per l’istituzione del Nucleo Centrale di monitoraggio della disciplina dell’Equo compenso per la professione forense.
Hanno sottoscritto il documento il Guardasigilli e Andrea Mascherin, presidente del Consiglio Nazionale Forense, l’istituzione che rappresenta l’avvocatura italiana.
Grazie all’accordo, strutturato in 5 articoli, è stato istituito, presso il Ministero della Giustizia, il Nucleo centrale di monitoraggio della corretta applicazione della disciplina in materia di equo compenso. Il monitoraggio avviene grazie a una rete che opera a livello locale con la partecipazione dei Nuclei locali disposti dai Consigli dell’ordine degli avvocati.
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