La domanda di contratti di costruzione/manutenzione e gestione interamente finanziati con risorse pubbliche, nel 2014, segna un notevole incremento, soprattutto rispetto agli importi in gara che raggiungono un valore più che doppio rispetto a tutti i valori annui dal 2002.
Nel 2014 sono state indette 591 gare del valore di 8.585 milioni contro 618 gare per soli 1.127 milioni nel 2013.
Rispetto alla dimensione economica degli appalti, prevalgono le gare sotto i 5 milioni di euro, con quote annue dell’85% tra il 2004 e il 2010, dell’87% tra il 2011 e il 2012, per arrivare al 91% nel 2013 e poi scendere al 77% nel 2014.
In termini di importo quote importanti spettano ai contratti di importo superiore a 50 milioni (84% del mercato di riferimento contro il 13% nel 2013), tra i quali si evidenziano: i sette lotti della Regione Lazio, del valore complessivo di circa 1,3 miliardi, per il multiservizio tecnologico, con fornitura di vettori energetici, agli immobili in proprietà o nella disponibilità delle aziende sanitarie della regione Lazio; trentaquattro lotti Consip, del valore di 4,7 miliardi, di cui 16 relativi al multiservizio tecnologico per gli edifici, in uso, a qualsiasi titolo, alle pubbliche amministrazioni sanitarie, e 18 relativi alla convenzione “Facility Management 4” relativa a servizi integrati, gestionali ed operativi, da eseguirsi negli immobili, adibiti prevalentemente ad uso ufficio, in uso a qualsiasi titolo alle pubbliche amministrazioni, nonché negli immobili in uso a qualsiasi titolo alle istituzioni universitarie pubbliche ed agli enti ed istituti di ricerca.
Le principali stazioni appaltanti di contratti di costruzione/ manutenzione e gestione nel 2014, sono state le Amministrazioni comunali per numero di iniziative, con 301 gare, e le Amministrazioni centrali per importo, con 4.900 milioni (erano 140 nel 2013). Il primato di queste ultime è dovuto principalmente all’attività di Consip.
Questo mercato è diffuso su tutto il territorio. In termini di numero si osserva una maggiore concentrazione nelle regioni del Sud mentre per importo la maggiore quota spetta agli importi delle gare multiregionali.
Fonte: Servizio Studi della Camera in collaborazione con l'Autorità nazionale anticorruzione