Dal 1° luglio è entrato in vigore il nuovo Codice Appalti.
Tra dubbi e incertezze da parte degli attori della filiera acquistano efficacia
le disposizioni previste dal nuovo Codice dei contratti pubblici formalmente in
vigore dal 1° aprile 2023.
Prende il via anche il cosiddetto periodo transitorio che
durerà fino al 31 dicembre 2023, che dispone l’estensione della vigenza di
alcune disposizioni del d. lgs 50/2016 (il precedente codice appalti rimasto in
vigore 7 anni) e dei decreti semplificazioni (dl 76/2020) e semplificazioni bis
(dl 77/2021). A partire dalla fase precontrattuale, quotidianamente approfondiremo i vari aspetti della nuova disciplina del Codice Appalti.
Il principio del risultato
I primi 12 articoli del nuovo Codice riportano quelli che
sono i Principi Generali su cui si basa il Testo. Già dal primo articolo emerge
l’importanza del principio del risultato; “Le stazioni appaltanti e gli enti
concedenti – si legge - perseguono il risultato dell’affidamento e della sua
esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto possibile tra
qualità e prezzo, nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza”.
Subito nel secondo articolo del Testo ritorna il principio
del risultato in funzione della concorrenza tra gli operatori per conseguire il
miglior risultato possibile.