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Nuova direttiva Ue rinnovabili: il Consiglio Ue conferma l'accordo raggiunto con l'Europarlamento

Gli ambasciatori presso l'UE hanno approvato l'accordo

martedì 3 luglio 2018 - Redazione Build News

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Il 27 giugno scorso gli ambasciatori presso l'UE hanno approvato l'accordo provvisorio raggiunto dalla presidenza bulgara riguardo alla revisione della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili. I negoziatori della presidenza bulgara hanno raggiunto un accordo con il Parlamento europeo nella quinta riunione di trilogo, nella prima mattinata del 14 giugno (LEGGI TUTTO). L'approvazione del 27 giugno 2018 significa che il Consiglio ha approvato l'accordo.

Questo nuovo quadro regolamentare spianerà la strada alla transizione dell'Europa verso fonti di energia pulita quale energia eolica, solare, idrica, maremotrice, geotermica o da biomassa. Inoltre consentirà all'Europa di mantenere il suo ruolo guida nella lotta ai cambiamenti climatici e nel conseguimento degli obiettivi fissati dall'accordo di Parigi.

L'accordo fissa un obiettivo principale del 32% di energia da fonti rinnovabili a livello dell'UE per il 2030. Comprende una clausola per rivedere questo obiettivo in caso di variazioni della domanda del consumo energetico e per tener conto degli obblighi internazionali dell'UE.

“Sono molto lieto che oggi gli Stati membri abbiano dato il loro accordo al testo di compromesso. Con il nuovo obiettivo del 32% di energia da fonti rinnovabili in tutta l'UE, l'Europa sta dimostrando il proprio ruolo guida nella transizione verso l'energia pulita”, ha commentato Temenuzhka Petkova, ministro dell'energia della Bulgaria.

Altri elementi chiave dell'accordo:

- La concezione di regimi di sostegno renderà possibile un sostegno specifico per le tecnologie, allineato agli orientamenti in materia di aiuti di Stato. L'apertura del sostegno per le energie rinnovabili agli Stati membri limitrofi sarà volontaria e punterà a un ritmo di almeno il 5% tra il 2023 e il 2026 e il 10% tra il 2027 e il 2030. Eccetto in taluni casi, gli Stati membri saranno obbligati a rilasciare garanzie di origine.

- Le procedure autorizzative saranno semplificate e razionalizzate con un termine massimo di due anni per i progetti regolari e di un anno in caso di ripotenziamento (repowering), entrambi i termini prorogabili di un anno aggiuntivo in circostanze specifiche e senza pregiudizio per le procedure ambientali e giudiziarie. Ai progetti su piccola scala al di sotto di 10,8 kW si applicano procedure di notifica semplice. Ciascuno Stato membro può scegliere di applicare procedure di notifica semplici anche ai progetti fino a 50 kW.

- L'aumento annuale di energia da fonti rinnovabili nel riscaldamento e raffrescamento sarà indicativamente di 1,3 punti percentuali o di 1,1 punti percentuali se si tiene conto del calore di scarto.

- Tramite gli obblighi in capo ai fornitori di combustibili, le energie rinnovabili raggiungeranno un livello di almeno il 14% nei trasporti entro il 2030, integrato da una serie di moltiplicatori facilitanti per promuovere le energie rinnovabili in differenti settori.

- I biocarburanti convenzionali saranno limitati a un massimo del 7% in tutta l'UE, con ulteriori limiti per Stato membro se inferiori al 7%. Il conteggio dei biocarburanti con un rischio elevato di cambiamento indiretto di destinazione dei terreni (ILUC) sarà congelato ai livelli del 2019 e gradualmente eliminato dal 2023 al 2030.

- Per la produzione di energia elettrica basata sulla biomassa, saranno applicati criteri di efficienza in funzione delle dimensioni degli impianti.

- La direttiva stabilisce inoltre un quadro chiaro e stabile per l'autoconsumo delle famiglie. Questo significa che i consumatori con impianti su scala ridotta fino a 30 kW saranno esentati da qualsiasi onere o canone, mentre gli Stati membri potranno applicare oneri se l'autoconsumo aumenta in maniera eccessiva.

CONTESTO E PROSSIME TAPPE. La revisione della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili è una delle otto proposte legislative del pacchetto "energia pulita" presentato dalla Commissione nel novembre 2016. L'UE si è impegnata a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 40% entro il 2030. Promuovendo le energie rinnovabili, che possono essere prodotte da una grande varietà di fonti, tra cui l'energia eolica, solare, idrica, maremotrice, geotermica e da biomassa, l'UE riduce la sua dipendenza dai combustibili fossili importati e rende più sostenibile la sua produzione di energia. Il settore delle energie rinnovabili stimola anche l'innovazione tecnologica e l'occupazione in tutta Europa.

Il Consiglio Ue ha adottato la sua posizione sulla proposta il 18 dicembre 2017. Questo ha consentito alla presidenza bulgara di avviare i negoziati di trilogo con il Parlamento europeo il 27 febbraio 2018. A seguito di intense consultazioni, i colegislatori hanno raggiunto un accordo provvisorio nella quinta riunione di trilogo del 13 e 14 giugno.

Con l'approvazione il 27 giugno da parte degli ambasciatori presso l'UE, la direttiva può essere presentata per l'approvazione al Parlamento europeo, dove la votazione in Aula è prevista nel mese di ottobre, e quindi ritornare al Consiglio per l'adozione definitiva. La direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE.

Il Testo di compromesso finale

Leggi anche: “Nuova direttiva Ue sulle rinnovabili: per la prima volta criteri di sostenibilità per le biomasse solide

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