Progetti

La nuova sede di Capua 1880: un cuore verde sulle coste della Calabria

Il progetto di riqualificazione di un vecchio impianto da parte di GEZA ha visto la nascita di un edificio efficiente e sostenibile

lunedì 13 gennaio 2025 - Redazione Build News

Geza Architettura_Progetto Capua 1880_ph. Javier Callejas_1 ph. Javier Callejas

Capua 1880, azienda produttrice di oli essenziali agrumati per aziende nel mondo del beauty e della cosmetica, nel 2018 decide di ristrutturare un edificio dismesso, un tempo sede di imbottigliamento della Coca-Cola, situato sulla costa calabrese battuta dai venti dello stretto di Messina.

Questa scelta è stata motivata dalla necessità di ampliare gli spazi produttivi e introdurre nuove linee di estrazione degli oli essenziali, nonché di creare nuovi ambienti di rappresentanza e di accoglienza per la clientela internazionale.

Ottimizzazione e riqualificazione

Fin da subito, l’azienda ha riconosciuto la forte potenzialità comunicativa dell’intervento rigenerativo: il progetto sviluppato da GEZA non solo ha consentito all’azienda di soddisfare le proprie esigenze di crescita e innovazione, ma ha rappresentato anche un’eccellente opportunità per trasformare un’area dismessa in un polo produttivo moderno e sostenibile.

GEZA ha ideato una serie di interventi di ampia portata, mirati a fornire una nuova e significativa visione d’insieme. Questi interventi derivano da una rilettura e interpretazione attenta delle esigenze della Committenza, con l’obiettivo di ottimizzare i flussi industriali all’interno del lotto e delle strutture. Partendo da uno stato di fatto caratterizzato da una somma di volumi annessi, tecnologie obsolete, silos e manufatti tecnici disposti in modo disomogeneo nell’intera area, GEZA ha sviluppato soluzioni di forte impatto visivo, creando un ambiente armonioso e funzionale.

ph. Javier Callejas

Un cuore verde

GEZA ha portato una rivoluzione nei concetti tradizionali dell’Architettura Industriale, arricchendoli con ulteriori valori e sensibilità. Oltre alla funzionalità e all’efficienza, sono stati introdotti elementi che trasmettono trasparenza e connessione con l’ambiente circostante.

Il decentramento di alcune funzioni tecniche e di servizio ha permesso la creazione di un importante “cuore verde”, il patio degli aranci, un sorprendente giardino all’interno del complesso industriale: la natura diventa così parte integrante dell’edificio, insinuandosi negli spazi interni.

Ma non è solo la vegetazione a stabilire un dialogo con l’architettura: la vista panoramica sull’Etna, con il suo maestoso profilo, diventa un elemento distintivo del progetto, conferendo una connessione diretta con il paesaggio. La natura assume un ruolo di primaria importanza, non solo come elemento estetico, ma anche come fonte di benessere per coloro che lavorano e visitano il sito, creando un ambiente di lavoro e produzione che si fonde armoniosamente col contesto.

ph. Javier Callejas

Grazie ad un riassetto della logistica e della viabilità interna, è stata creata una piazza rappresentativa di fronte alla facciata principale dell’edificio. Il cortile degli aranci dialoga con questa piazza grazie alla permeabilità visiva della palazzina uffici che gode così di affacci privilegiati verso la natura. Questa conformazione conferisce all’ambiente ufficio una qualità tale da reinterpretare la pianificazione con concetti tipici dell’abitare che ne accrescono la qualità ed il benessere percepito.

Alternanza di materiali e forme

Il progetto si arricchisce infine del disegno di un grande sistema di nuove facciate che, come un abbraccio, raccoglie i vecchi edifici e li collega idealmente sotto un’unica pelle sospesa: un grande gesto di ordine, dalla potente forza comunicativa. Le geometrie progettuali suggerite dall’edificio esistente, reinterpretano i ritmi delle vecchie aperture proponendo un alternarsi di materiali legati alla tradizione e non, che dialogano tra loro in un susseguirsi di sfondi verticali diversi e variabili.

ph. Javier Callejas

Basalto, alluminio, acciaio corten, travertino, verde alpi e cemento, si armonizzano creando una texture di facciata che varia nei diversi momenti della giornata e ne arricchisce la forza espressiva.

Il progetto delle facciate si articola per segni verticali forti: pinne frangisole in pietra, pilastrature nere, lamiere dogate, vetri neri, pelli metalliche microforate piegate anch’esse a cercare le ombre che il potente sole del Sud disegna con naturale poesia nelle varie ore del giorno e che via via si ammorbidiscono col calare dei raggi.

Capua1880 acquista così una nuova immagine, trasformandosi in un vero e proprio landmark che si integra armoniosamente con il contesto circostante. Il progetto di rigenerazione e ristrutturazione non solo rinnova l’aspetto esteriore dell’edificio ma cambia radicalmente la sua funzione e la sua percezione, diventando emblema di innovazione e responsabilità ambientale orientata al futuro.

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