La conversione del Decreto Legge 27 giugno 2015, n. 83 che prevede che i compensi dei Ctu siano calcolati sulla base del valore di vendita e non su quello stimato (LEGGI TUTTO) “è un irricevibile insulto, un controsenso giuridico e l’ennesima dimostrazione che il Governo ha deciso di esasperare la sofferenza dei professionisti tecnici”.
Lo ha dichiarato Calogero Lo Castro, Presidente nazionale di Confedertecnica.
“La norma – osserva Lo Castro - costituisce un assurdo giuridico per il quale vogliamo protestare con forza. Il Ctu che esegue il suo lavoro non verrà più pagato sulla base di una legittima parcella ma con una percentuale infinitesimale derivante dall’ipotetica vendita del bene immobile, che nei casi di fallimento ed asta potrebbe risultare inferiore rispetto alla stima stessa del perito”.
“In contraddizione con tutti gli annunci e le promesse del Governo – prosegue il presidente di Confedertecnica -, continuiamo ad assistere ad un autentico martirio dei professionisti tecnici, costretti a subire iniqui provvedimenti come quello di questo Decreto. Adesso dal lavoro del professionista che esegue la sua perizia a quando questa può essere saldata, possono trascorrere anni ed anni: solo in seguito alla avvenuta vendita del bene stimato, prevede il dispositivo di attuazione approvato, il Ctu riceve il suo compenso”.
“Appena il Governo tornerà a convocare il tavolo di consultazione – fa sapere Lo Castro – porteremo l’attenzione su questo punto, sul quale Confedertecnica non accetterà mediazioni. Il lavoro dei professionisti tecnici va rispettato e valorizzato, i compensi non possono essere oggetto di trattativa al ribasso e sulla scia dello Sblocca Italia ci aspettiamo una dinamizzazione della liquidazione delle parcelle dei Ctu, non un loro rimando sine die”.
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