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Nuovi parametri di valutazione dell’eco-efficienza degli edifici, con integrazione del Protocollo ITACA: il progetto Habit.A

Il progetto ha avuto come raggio d’azione il territorio montano, rurale e pedemontano delle Alpi del Sud, a cavallo tra Italia e Francia, con l'obiettivo di identificare nuovi indicatori attraverso i quali valutare la sostenibilità di un edificio, da aggiungere a quelli già preesistenti, nel Protocollo ITACA

mercoledì 2 dicembre 2020 - Redazione Build News

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A distanza di cinque anni dall’ideazione e dopo 365 giorni dal lancio ufficiale della comunicazione, è giunto al traguardo il progetto di ricerca europeo Italia-Francia Habit.A – Abitare le Alpi del Sud nella prospettiva dei cambiamenti climatici. I risultati sono esposti durante la conferenza finale di oggi 2 dicembre 2020, organizzata dalla Regione Piemonte.

Habit.A nasce nel 2015 e inizia l’attività di ricerca nel 2017. Un anno fa si rivela al pubblico, in un incontro a Cuneo, durante il quale sono anche presentate le 10 architetture selezionate come testimonial del cambiamento di paradigma di valutazione della sostenibilità del costruito.

Il progetto ha avuto come raggio d’azione il territorio montano, rurale e pedemontano delle Alpi del Sud, a cavallo tra Italia e Francia, e si è sviluppato seguendo un obiettivo: identificare, a seguito di una accurata analisi dello stato dell’arte, nuovi indicatori attraverso i quali valutare la sostenibilità di un edificio, da aggiungere a quelli già preesistenti, nel Protocollo ITACA.

Dai lavori è emerso come, per determinare tale livello di sostenibilità, sia necessario considerare, oltre ai classici parametri di efficienza energetica, anche altri aspetti, quali la resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici, la qualità architettonica e paesaggistica, la capacità di integrarsi nel territorio in cui il manufatto è inserito. Ogni immobile, insomma, va valutato anche nella sua attitudine a contribuire allo sviluppo culturale, economico e politico della comunità di appartenenza. Nuovi punti di osservazione che sono riassumibili in un nuovo concetto di “architettura responsabile”.

Gli indicatori elaborati hanno contribuito anche allo sviluppo di due schede da integrare al Protocollo ITACA, standard di certificazione degli edifici, molto utilizzato per la concessione di premialità nei bandi del PSR (Programma di Sviluppo Rurale) della Regione Piemonte.

«In relazione alla qualità architettonica e all’integrazione con il territorio, ritengo necessario che l’adozione del Protocollo ITACA, in grado di misurare la sostenibilità ambientale, debba essere sostenuto anche attraverso l’inserimento di nuovi parametri di valutazione nel futuro Programma di Sviluppo Rurale – dichiara Marco Protopapa, Assessore Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte -. Occorre quindi anche una diversificazione degli standard costruttivi in base alla classificazione territoriale, per giungere a un’adeguata “premialità”, con l’inserimento nelle graduatorie di punteggi relativi all’adesione al protocollo, così da coprire i maggiori costi relativi all’impiego di soluzioni e tecnologie innovative».

Oggi 2 dicembre, nell’arco dell’intera giornata, si svolge il convegno online finale per approfondire questi argomenti e presentare nel dettaglio i risultati.

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