“E’ indispensabile un intervento correttivo sul nuovo Codice dei contratti al fine di raggiungere concretamente uno degli obiettivi prioritari della legge delega che è quello di rilanciare la centralità del progetto nel processo di realizzazione delle opere pubbliche. Serve rimuovere una serie di criticità che impediscono, di fatto, proprio il rilancio del concorso, lo strumento migliore per esaltare la qualità del progetto e per ridurre il fenomeno delle varianti in corso d’opera e delle opere incompiute. Non è più rinviabile l’apertura da parte del Governo - come già fatto con l’Ance - di un Tavolo di confronto anche con le professioni tecniche proprio per superare le criticità relative ai servizi di architettura e ingegneria”.
Così Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
“Abbiamo molto apprezzato il contenuto delle Linee Guida emanate dall’ANAC - aggiunge da parte sua il Vicepresidente del Consiglio Nazionale, Rino La Mendola - che, di fatto, superano buona parte delle criticità emerse in questa prima fase di applicazione del nuovo Codice. Le modifiche che abbiamo chiesto all’Autorità sono finalizzate ad aprire in modo ancora più concreto il mercato alle strutture professionali medio-piccole; siamo consapevoli che le criticità strutturali della norma potranno essere superate solo con un decreto correttivo che riconduca il nuovo Codice dei contratti lungo il percorso proficuamente tracciato con la Legge delega, grazie al prezioso lavoro svolto dalle Commissioni parlamentari e dai relatori, Sen. Stefano Esposito e On. Raffaella Mariani.”
Gli architetti, unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche, hanno già presentato all’Esecutivo un documento, condiviso con la Conferenza Nazionale degli Ordini Provinciali, nel quale sono indicate una serie di proposte di modifiche all’attuale testo del Decreto legislativo n. 50/2016, finalizzate al superamento proprio delle criticità rilevate, in modo da rilanciare il nuovo Codice quale strumento condiviso dagli addetti ai lavori, in grado di garantire la legalità, l’apertura del mercato e la qualità delle opere pubbliche.
ANCHE CONFARTIGIANATO CHIEDE UN TAVOLO ISTITUZIONALE. Ricordiamo che anche Confartigianato ha chiesto al Governo di istituire un Tavolo istituzionale con tutti gli operatori economici per discutere dell’iter di attuazione del nuovo Codice degli appalti (LEGGI TUTTO).
TAVOLO ANCE-MIT. Il 20 luglio scorso l'Associazione nazionale dei costruttori Ance partecipato a Roma al primo incontro per il tavolo di lavoro promosso dal Ministro delle Infrastrutture e i Trasporti, Graziano Delrio, volto ad affrontare la fase transitoria del nuovo Codice degli appalti, analizzare l’andamento delle opere pubbliche e discutere le prospettive di crescita del settore con particolare attenzione alle politiche urbane.
“Si è trattato di un incontro molto positivo e anzi ringraziamo il Ministro di aver voluto convocare questo importante tavolo di lavoro, a meno di una settimana dall’annuncio di questa iniziativa, subito dopo la nostra Assemblea”, ha sottolineato il Presidente Ance, Claudio De Albertis.
L’Ance ha ribadito al Ministro “piena condivisione con i principi del Codice in materia di trasparenza e di lotta all’illegalità”, pur non mancando di sottolineare alcune “criticità in sede applicativa che stanno rallentando fortemente il mercato”. Attenzione è stata poi posta ai temi di rilancio delle politiche urbane e in particolare ci si è soffermati sul piano per il recupero delle periferie che rappresenta per l’Ance una delle priorità d’azione per restituire competitività alle città e al settore.
Per dare continuità al lavoro, il Ministero ha dato la disponibilità per prossimi incontri tecnici a breve.