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Nuovo Codice Appalti, Assistal: rinviare l’introduzione al 2024 e norme specifiche per i servizi

“Tra le maggiori criticità rilevate vi è la disciplina della revisione prezzi, che andrebbe completamente rivista per ciò che attiene il comparto dei servizi. Nutriamo forti perplessità per gli effetti negativi dell’applicazione del subappalto a cascata e per i criteri di aggiudicazione attraverso l’offerta economicamente più vantaggiosa”

giovedì 2 febbraio 2023 - Redazione Build News

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“È assolutamente necessario uno slittamento dell’entrata in vigore del nuovo Codice di almeno 12 mesi”, ha dichiarato Angelo Carlini, Presidente di Assistal, in audizione dinanzi alla Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati. “Gli operatori e le stazioni appaltanti hanno bisogno di avere come riferimento un quadro normativo compiuto e certo e le nuove norme previste dal codice, unitamente ai numerosi regolamenti ancora da definire, rischiano di generare confusione e di conseguenza un forte rallentamento delle gare, comprese quelle legate al PNRR, e della esecuzione dei contratti in corso”.


“Tra le maggiori criticità rilevate” – ha proseguito Carlini – “vi è la disciplina della revisione prezzi, che andrebbe completamente rivista per ciò che attiene il comparto dei servizi, connotato da una molteplicità di attività e forniture molto diverse tra loro, che necessitano di indici che di volta in volta individuino i centri di costo maggiormente rilevanti. Per tali ragioni, non sono condivisibili sia la previsione di percentuali di alea del 5% e dell’80% affinché scatti l’obbligo revisionale, sia la cadenza annuale della clausola revisionale. Nutriamo, inoltre, forti perplessità per gli effetti negativi dell’applicazione del subappalto a cascata e per i criteri di aggiudicazione attraverso l’offerta economicamente più vantaggiosa. La mancanza di indicazioni precise in ordine ad un tetto massimo relativo all’elemento prezzo, inciderà negativamente su tutti gli appalti che tenderanno ad essere affidati esclusivamente sull’elemento costo, facendo venir meno la garanzia della qualità dell’opera e dei servizi”.


“La nostra richiesta” – ha concluso Carlini – “è quella di posticipare l’introduzione del nuovo Codice a marzo 2024 per consentire di rivedere e migliorare alcuni istituti e, nello stesso tempo, di introdurre norme specifiche per il comparto dei servizi, con l’obiettivo di rendere più efficace l’operato delle imprese e maggiormente elevato il servizio reso agli enti e ai cittadini”.

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