Secondo la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici, dal 1° luglio 2023, data di applicazione del nuovo Codice degli Appalti, al 22 novembre 2023, sono state avviate in Italia 36.580 procedure di affidamento per 36,3 miliardi di euro. Le gare aperte e ristrette totalizzano 18 miliardi, tanto quanto la somma di affidamenti diretti singoli o in adesione a convenzione, procedure negoziate sotto soglia, procedura negoziata senza gara dei settori speciali, procedura negoziata senza pubblicazione di avviso.
In questi dati, relativi al settore dei lavori esclusi quindi servizi e forniture, non viene fatta distinzione tra procedure di appalto cui si applica il nuovo codice appalti e procedure che vanno avanti con le vecchie regole.
Gare a procedura aperta
Le gare a procedura aperta resistono in una parte ampia del mercato, il 45%, con 16 miliardi di importo totale. Ciò significa quasi esclusivamente grandi opere al di sopra della soglia europea di 5,35 milioni, considerando che l’importo medio è di 11,6 milioni. Se si analizzano i dati in base al numero delle opere, il valore delle gare aperte crolla sotto il 4%.
Se si aggiungono anche le 174 procedure ristrette, per un importo di 2,4 miliardi, il mercato si divide a metà fra affidamenti con gara e senza gara.
Affidamenti diretti
Gli affidamenti diretti sono 21.964 per un importo di 1,45 miliardi. Importo medio 66mila euro.
Molto più consistente, sul piano dell’importo, gli affidamenti diretti in adesione ad accordo quadro o convenzione: sono 4.236 ma pesano per 4,6 miliardi. Importo medio poco sopra il milione.
Procedure negoziate
Per quanto riguarda la procedura negoziata per affidamenti sotto soglia, si registrano 7.129 appalti per un importo di 4,77 miliardi. La media di importo è 0,67 milioni.
Le procedure negoziate senza previa indizione di gara nei settori speciali (ferrovie, acqua, energia) sono 186 con un valore economico di 4 miliardi e un importo medio pari a 21,5 milioni di euro.