“Puntiamo a fare alla svelta i decreti attuativi, ci stiamo lavorando. Con queste norme, a regime avremo la certezza di realizzare le opere nei tempi e nei modi giusti, ne sono certo”.
Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio in occasione di un convegno sul nuovo Codice degli appalti organizzato dai sindacati.
IL PROBLEMA NON SONO I BANDI, È FARE I LAVORI. Per quanto riguarda i dati sulla pesante flessione, nel periodo da gennaio a ottobre del 2016, dei bandi di gara per i lavori pubblici tra i 150.000 e i 50 milioni di euro, il titolare del Mit ha ricordato che “questo governo si è molto impegnato, con successo, nell'aumento dei bandi, ma il problema non sono i bandi, è fare i lavori. Con il nuovo Codice eviteremo che il 70% dei lavori pubblici finiscano in contenzioso e che dopo i bandi inizino concretamente i lavori”.
BIANCHI (ANCE): ELIMINARE DAL CODICE IL MASSIMO RIBASSO. Secondo il vice presidente dell'Ance, Edoardo Bianchi, sul Codice degli appalti “ci sono alcune criticità su cui bisogna intervenire. Dal Codice va espunto in maniera definitiva il concetto di massimo ribasso, che va sostituito con l'esclusione delle offerte anomale attraverso il metodo antiturbativa per le gare sotto i 2,5 milioni di euro, in modo da evitare che con il massimo ribasso si facciano dei guadagni sui lavoratori o sulla qualità dei materiali o ci possano essere cartelli tra imprese. Confidiamo - ha detto Bianchi - che arrivi entro fine anno un decreto correttivo che non contenga tantissime norme ma vada a modificare quei due o tre aspetti che possano rendere efficiente l'applicazione del codice. È preoccupante che la categoria di bandi che è aumentata più di tutti sia quella con importo fino a 150.000 euro, dove c'è molto più margine per diminuire la trasparenza da parte di chi non vuole rispettare le regole”.