Con una lettera pubblicata sul Sole 24 Ore di sabato 20 febbraio e indirizzata al direttore del quotidiano di Confindustria, il presidente dell'Ance Claudio De Albertis presenta le proposte dei costruttori edili per la riforma del settore degli appalti pubblici, che nei prossimi giorni vedrà la presentazione in Consiglio dei ministri del decreto sul nuovo Codice appalti previsto dalla Legge delega entrata in vigore il 13 febbraio 2016.
QUALIFICAZIONE DELLE IMPRESE. L'associazione propone “un sistema di qualificazione delle imprese più stringente nel quale la rivisitazione dell’attuale sistema Soa punti a una maggiore valorizzazione dei criteri qualitativi e reputazionali. Per la valutazione delle imprese, si dovrà tener conto, infatti, anche di indici di maggior affidabilità finanziaria e patrimoniale nonché della condotta, in termini di adempimento contrattuale, durante l’esecuzione dei lavori. Criteri che comunque non potranno essere esaminati gara per gara perché obbligheremmo le stazioni appaltanti a un complicato lavoro multidisciplinare, con effetti devastanti e pesanti ritardi nell’affidamento dei lavori, anche per la diffusa mancanza di professionalità adeguate. E lo stesso meccanismo di qualificazione dovrebbe valere anche per la pubblica amministrazione così da stabilire un dialogo virtuoso con le imprese”.
PROGETTAZIONE. Nella lettera il presidente Ance spiega inoltre che “Altro elemento essenziale riguarda la progettazione. È indispensabile confrontarsi su progetti realmente esecutivi e quindi debitamente validati: ognuno deve poter rispondere dei propri errori. In questa ottica, dovrà essere non solo predisposto ma anche disponibile un quadro puntuale di garanzie contrattuali effettivamente esigibili”.
SISTEMA DI AGGIUDICAZIONE DELLE GARE. Quanto ai sistemi di aggiudicazione delle gare, De Albertis prende atto “con sollievo che il sistema del massimo ribasso è stato definitivamente accantonato, preferendo, come da noi auspicato, un sistema dove la qualità del progetto prevalga su fattori meramente contabili. Un obiettivo che potrà essere pienamente raggiunto solo se l’individuazione delle commissioni di aggiudicazione sarà di effettiva pertinenza dell’Anac, a garanzia dell’imparzialità e competenza dei commissari di gara”.
SISTEMA ANTITURBATIVA D’ASTA. Il presidente dei costruttori italiani sottolinea l'importanza, “per le gare di importo più contenuto, che rappresentano la stragrande maggioranza del mercato”, del “sistema antiturbativa d’asta che consentirà peraltro alle stazioni appaltanti di avere imprese aggiudicatarie in grado di poter svolgere effettivamente i lavori appaltati. Ci sono anche alcune criticità come l’anomalia, peraltro già contenuta nella legge delega, che, sul modello delle bad company mutuate da altri ambiti industriali e finanziari, consente alle imprese in avanzato stato di crisi di fare concorrenza sleale a chi ha sempre rispettato le obbligazioni contrattuali, anche nei confronti delle maestranze e dei fornitori”.
DIGITALIZZAZIONE. Inoltre, l'Ance condivide “l’introduzione nel nostro settore della digitalizzazione, che dovrà avvenire gradualmente in modo facoltativo e sperimentale, così da favorire una crescita culturale effettiva e non solo formale del nostro settore, senza mettere in crisi le stazioni appaltanti”.
OPERE DI URBANIZZAZIONE A SCOMPUTO E PROJECT FINANCING. Infine, De Albertis mette in risalto la necessità di “salvaguardare le norme esistenti in materia di realizzazione di opere di urbanizzazione a scomputo, così come va tutelata la possibilità per i privati di presentare proposte di project financing, garantendo il diritto di prelazione del proponente. Principio questo che in un momento di grave carenza di finanze pubbliche ha consentito e consentirà ai privati di presentare numerosi progetti di pubblica utilità”.