“La normativa sarà all’esame del Consiglio dei Ministri il 15 febbraio e sarà una delle cinque più importanti riforme per il Paese del Governo Renzi”.
Lo ha annunciato il viceministro alle Infrastrutture Nencini in un incontro ad Arezzo presso la Cna.
Ricordiamo che il 18 aprile 2016 scade il termine per il recepimento delle nuove direttive Ue del 2014 sugli appalti. La Legge Delega n. 11/2016 per l'attuazione delle direttive e la riforma del Codice è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 29 gennaio ed entrerà in vigore il 13 febbraio (LEGGI TUTTO).
MISURE A FAVORE DELLE PMI. “Il nostro obiettivo – ha sottolineato Nencini - è valorizzare il sistema delle Pmi che rappresenta la peculiarità dell’economia italiana. Addio al massimo ribasso, centralità della progettazione, sostegno a chi utilizza prodotti del territorio, pagamento diretto dei subappaltatori, divisioni dell’appalto in lotti e quote prefissate, clausole sociali per l’occupazione nel territorio”.
Il vice Ministro ha anche rivolto un appello alle Pmi: “aggregatevi. E questo perché in Italia, rispetto all’Europa, le piccole imprese sono spesso micro imprese, un gradino al di sopra di quelle familiari. La competizione passa anche dall’aggregazione”.
GARANZIA DEL COMPLETAMENTO DELLE OPERE. Nencini ha annunciato anche le altre principali novità dell’ormai nuovo imminente Codice degli appalti: “Fondamentale sarà avere la garanzia del completamento delle opere: oggi non siamo nemmeno in grado di dire quante e quali sono quelle incompiute. Per raggiungere questo obiettivo, gli strumenti sono la semplificazione delle procedure e la certezza dei finanziamenti. Oggi siamo di fronte a carenze progettuali che determinano il ricorso alle varianti. E questo accade in oltre l’80% dei casi. Spesso le imprese che si sono aggiudicate una gara, recuperano il ribasso della loro offerta proprio con la variante. A bloccare i lavori contribuiscono poi ricorsi alla giustizia e conseguenti interventi della Magistratura”.
RIDUZIONE DELLE STAZIONI APPALTANTI A 1.800. Nencini ha anche promesso una drastica riduzione delle stazioni appaltanti, cioè degli enti che promuovono le gare: “nessuno sa quante siano. Si parla da 23mila a 36mila. Ma probabilmente sono più di 50.000. Si va dagli organi centrali dello Stato alle singole e piccole scuole. Il nostro obiettivo è ridurre il numero totale a 1.800”.
RATING DI MERITO PER LE IMPRESE. Per le imprese partecipanti verrà introdotto il rating di merito valorizzando sia le professionalità che le capacità d’innovazione delle imprese.
DAL CODICE AGLI INVESTIMENTI PER I LAVORI. “Gli appalti rappresentano il 15% del Pil ma la parte pubblica è appena l’1,5%. Negli ultimi anni abbiamo avuto un crollo degli investimenti pubblici, circa il 40%, che ha determinato in modo particolare seri problemi ai lavori di manutenzione”.
LE RICHIESTE DI ANIEM. Aniem (Associazione Nazionale delle piccole e medie imprese edili) ha formulato le proprie osservazioni sulla stesura del nuovo Codice Appalti rispondendo alla consultazione promossa dalla Presidenza del Consiglio.
In sintesi le priorità evidenziate da Aniem:
– Valorizzare il know how reale delle imprese nella qualificazione: personale, attrezzature ed esperienze;
– Trasparenza e professionalità delle commissioni giudicatrici;
– Obbligo di pubblicità delle scelte della Pubblica Amministrazione sull’intero iter della commessa: dalla fase pre gara alle eventuali varianti approvate;
– Maggiore rigore e selettività nell’uso dell’avvalimento;
– Esclusione automatica delle offerte anomale nei casi di utilizzo del massimo ribasso.
Per Aniem negli appalti e nelle concessioni di lavori, ai fini della qualificazione delle imprese, è fondamentale valorizzare le risorse umane nell’organico aziendale, con particolare attenzione alla manodopera assunta ( forza operaia), non potendosi ritenersi realmente indicativo il dato del personale amministrativo assunto. Ciò, per premiare le imprese che abbiano un know how reale e per incentivare le assunzioni.
Sempre ai fini della qualificazione delle imprese, è necessario valorizzare il dato relativo alle attrezzature tecniche di proprietà, in quanto indice dell’interesse ad effettuare investimenti sui lavori.
Nei bandi di gara o negli inviti la stazione appaltante dovrà indicare se nel lavoro oggetto dell’appalto vi sono lavorazioni che per la loro specificità richiedono di essere eseguite da imprese con esperienza qualificata. In tal caso, ai fini della qualificazione, le imprese che intendono partecipare dovranno dimostrare di aver maturato una significativa esperienza in lavori analoghi (da interpretarsi in modo restrittivo) a quello oggetto di gara.