“Nel nuovo codice degli appalti l'ambiente assume una centralità senza precedenti: sono previste procedure più semplici per le emergenze e si riconosce alle prerogative ambientali un ruolo strategico e di garanzia per lo sviluppo sostenibile del Paese”.
Lo ha sottolineato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, commentando il provvedimento approvato in Consiglio dei Ministri il 3 marzo scorso.
LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI IN MATERIA AMBIENTALE. “Da oggi – osserva Galletti – la progettazione degli interventi in materia ambientale sarà disciplinata da specifiche linee guida individuate anche con il concerto del ministero dell'Ambiente: questa novità vale sia nei casi in cui l'ambiente costituisca l'oggetto diretto dell'appalto, come ad esempio le bonifiche e la messa in sicurezza, ma anche per le attività in cui il legame con l'ambiente sia indiretto, come la costruzione di edifici, strade o le forniture per gli uffici”.
CRITERI AMBIENTALI MINIMI COMUNI A TUTTE LE STAZIONI APPALTANTI. “Altra novità – aggiunge il ministro – riguarda i cosiddetti criteri ambientali minimi, già rafforzati con le misure del Collegato Ambientale per gli appalti negli edifici pubblici, che diventano comuni a tutte le stazioni appaltanti".
PROCEDURA NEGOZIATA PER I LAVORI URGENTI DI BONIFICA E MESSA IN SICUREZZA DI SITI CONTAMINATI. "Il testo – prosegue Galletti – consente inoltre una procedura negoziata, senza previa pubblicazione del bando, per aggiudicare lavori urgenti di bonifica e messa in sicurezza di siti contaminati, ai sensi della normativa ambientale: una forte accelerazione che consentirà di compiere tempestivamente quegli interventi sul territorio che per loro natura non possono attendere i tempi ordinari, evitando ulteriori danni all'ambiente. Sono certo che il Parlamento potrà dare un ulteriore contributo a tutela dell’ambiente”.
“La trasversalità e la specificità della materia ambientale, già presente nella normativa europea – conclude Galletti – diventa dunque una realtà anche in Italia”.