Secondo l'Oice alcune disposizioni del nuovo Codice degli appalti, approvato in via preliminare il 3 marzo scorso dal Consiglio dei ministri e ora all'esame delle commissioni Lavori pubblici di Camera e Senato, “preoccupano sul piano della concorrenza e del mercato”.
Uno dei punti più contestati riguarda l'innalzamento da 100.000 a 209.000 della fascia di affidamenti con procedura negoziata e “invito a cinque” che oggi copre quasi il 90% del numero delle procedure.
Per il presidente Oice Gabriele Scicolone questa disposizione comporta un “evidente rischio-concorrenza tale da rendere meno trasparenti non solo il mercato sotto soglia, ma anche parte di quello sopra soglia”.
IL NODO DELLE CAUZIONI. Perplessità sono state espresse anche su un'altra novità del nuovo Codice, e cioè l'applicazione delle cauzioni provvisorie e definitive alla progettazione in luogo della polizza per errori e omissioni del progetto: “una scelta che desta molti dubbi” nota Scicolone.
LE ATTUALI NORME REGOLAMENTARI RISCHIANO DI SOPRAVVIVERE A LUNGO. Il numero uno dell'Oice osserva inoltre che l'elevato numero di decreti e linee guida attuativi “rischia di fare sopravvivere a lungo le attuali norme regolamentari difficilmente compatibili con una normativa primaria di questo genere”.
IL RUOLO DELL'ANAC. Positivo invece il grande spazio lasciato all'Autorità anticorruzione (Anac) sia per la disciplina della qualificazione delle stazioni appaltanti, sia per le commissioni di gara, e per la sostituzione delle attuali norme del dpr 207/2010 relative ai servizi di ingegneria, con linee guida generali, cui si aggiungeranno contratti-tipo e bandi- tipo che dovranno rendere più chiara e semplice l'azione amministrativa.
C'è molto da fare quindi, bene e in tempi rapidi – ha concluso Gabriele Scicolone – e l'Oice è pronta a fornire il proprio contributo di esperienza nell'interesse pubblico perché da nuove regole ben fatte possa derivare anche la ripresa ed il rilancio del settore che tutti auspicano.
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