Lo scorso 16 dicembre 2022 il Cdm ha approvato, in esame preliminare, il decreto che riforma il Codice degli Appalti. Da lì in poi il mondo delle costruzioni si è mobilitato per sottolineare eventuali criticità della norma e dare il proprio contributo tecnico per migliorarla. Oggi, nella seconda giornata di Costruire Più, abbiamo approfondito le novità e le criticità presenti nel nuovo Codice insieme ad alcuni dei massimi esperti in materia.
Le novità del nuovo Codice degli Appalti
Le principali novità, presenti nel nuovo Testo, come riportato da Domenico Crocco, Dirigente affari internazionali ANAS sono il principio del risultato e quello della fiducia; nel primo caso si ha l'affidamento del contratto e alla sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto tra qualità e prezzo nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza mentre il secondo si riferisce all'azione legittima, trasparente e corretta della P.A., dei suoi funzionari e degli operatori economici.
Il grande problema che persiste nel Codice, secondo Crocco, è la confusione che l'eccessivo freno legislativo genera tra la figura del legislatore e quella del giudice, infatti nel tentativo di evitare scandali si riempie il testo di vincoli vari che vanno ad assolvere invece al ruolo che spetterebbe al giudice.
Cosa cambia per i professionisti
L'Avv. Giuseppe Rusconi, Studio Legale Rusconi & Partners, invece si è soffermato sulle novità per i professionisti dell'area tecnica sempre relativamente al nuovo Codice degli Appalti. Tra le novità la definizione di appalti di lavori complessi sale ai lavori che superano la quota dei 15 mila euro mentre si intende contratto ad alta intensità di manodopera quello che supera il 50% dell'importo contrattuale. L'altra novità riguarda l'articolo 8 sul principio di autonomia contrattuale ovvero il divieto di prestazione d'opera intellettuale a titolo gratuito. Inoltre i livelli di progettualità previsti adesso devono contenere il Documento di fattibilità delle alternative progettuali e il documento di indirizzo della progettazione.
La digitalizzazione delle opere pubbliche
Sulla digitalizzazione delle opere pubbliche è intervenuto Pietro Baratono Presidente II Sezione Consiglio Superiore LL.PP. In particolare, la grande novità per i professionisti riguarda la digitalizzazione espressa all'interno dell'art.43 Metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni.
I punti chiave della digitalizzazione sono: la coerenza con le tempistiche dei DDMM 560/17 e 312/22 verso il 2050; adozione delle misure organizzative delle SA anche in vista della qualificazione delle SA; Interoperabilità, rispetto diritto d'autore, proprietà intellettuale e riservatezza; introduzione BIM Manager di supporto al RUP, BIM coordinator, supporto alla DL e ACDat; integrazione delle strutture dati e centralità del Capitolato Informativo.
Ma qual è il punto di vista delle imprese rispetto al futuro Codice dei Contratti Pubblici? Ne abbiamo discusso insieme alla Dott.ssa Anna Danzi, Vicedirettore FINCO. Secondo la Dott.ssa Danzi, le principali criticità del nuovo decreto riguardano gli articoli: 68 sui Raggruppamenti economici temporanei e consorzi ordinari di operatori; l'art. 104 sull'Avvalimento; 108 sui criteri di Aggiudicazione appalti; 119 sul subappalto e gli artt. 132-134 / Allegati 1.8 e II.18 - Beni Culturali Art. 186 In House.