Cambio al vertice per la Struttura Tecnica Nazionale (STN), l’organismo costituito nel 2020 che coinvolge le professioni tecniche a supporto del Dipartimento della Protezione Civile.
Alla presenza di Fabrizio Curcio, capo Dipartimento, Armando Zambrano ha concluso il proprio mandato per lasciare il testimone al collega Felice Monaco, consigliere nazionale del Consiglio degli ingegneri.
“Lascio una STN che raccoglie sotto un’unica sigla 7 professioni ordinistiche tecniche e che mette a disposizione del Dipartimento 6500 agibilitatori volontari di grande preparazione e competenza.” – ha dichiarato Armando Zambrano, coordinatore uscente della STN – “Ancora una volta le professioni ordinistiche hanno saputo dare prova di forte solidarietà, unita ad efficienza e concretezza, mettendo a sistema in un unico organismo le donne e gli uomini dei propri Ordini e Collegi, contribuendo in modo determinante a migliorare l’efficacia della nostra azione nelle emergenze, a tutela della popolazione della nostra Nazione, purtroppo spesso tormentata da catastrofi naturali e non.”
“Ringrazio del lavoro svolto il Presidente coordinatore e i presenti per la fiducia accordata. Il mio impegno sarà quello di sviluppare quanto fatto finora dalla Struttura Tecnica Nazionale.” – dichiara Felice Monaco, neo-coordinatore di STN – “Sicuramente continueremo a offrire il supporto delle professioni ordinistiche tecniche italiane al Dipartimento della Protezione civile, sia a livello nazionale che a livello di strutture regionali”.
Durante l’incontro, il Capo Dipartimento ha più volte sottolineato l’importanza di avere un una struttura di riferimento con cui mettersi in relazione, soprattutto nei momenti di emergenza. Un’interlocuzione che ha un segno distintivo: il riconoscersi in un gruppo mantenendo le specificità delle diverse professioni tecniche e arricchendo, così, la proposta collaborativa a disposizione del Dipartimento.
“Oggi anche il mondo dei dottori agronomi e dei dottori forestali entra a far parte della Struttura Tecnica Nazionale (STN), aggiungendo un punto di vista a quello delle altre professioni tecniche.” – dichiara Sabrina Diamanti, presidente CONAF – “Come ha giustamente sottolineato di Capo Dipartimento, le emergenze da affrontare crescono in numero e varietà: oggi si parla sempre più spesso di criticità quali la siccità o il dissesto idrogeologico. C’è il bisogno di ridurre la vulnerabilità di questo Paese con uno sguardo ampio e complesso. Le professioni tecniche possono contribuire attivamente alla salvaguardia del Paese, nelle emergenze ma soprattutto nella fase di prevenzione. E, da oggi, anche con il contributo di agronomi e forestali.”