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Nuovo manuale Inail sul primo soccorso nei luoghi di lavoro

Il volume contiene indicazioni pratico-organizzative per affrontare le emergenze e limitare le conseguenze più gravi degli infortuni

lunedì 15 ottobre 2018 - Redazione Build News

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Come comportarsi in caso di emergenza, chi allertare e come soccorrere le persone infortunate o colte da malore? Per garantire la salute e sicurezza dei lavoratori, in azienda la macchina del primo soccorso deve essere efficace e attivarsi immediatamente, come prescrive il Testo unico (d.lgs. 81/2008), che obbliga il datore di lavoro a nominare e formare gli addetti al primo soccorso e a redigere il piano di emergenza.

Un nuovo manuale, realizzato da un team di ricercatori del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) e pubblicato sul sito Inail, contiene le nozioni necessarie sia per organizzare il sistema di primo soccorso aziendale, sia per mettere gli addetti nelle condizioni migliori per assicurare un supporto efficace ai lavoratori in difficoltà, attraverso manovre adeguate e strumenti specifici, come il defibrillatore semiautomatico esterno (Dae) e i presidi per l’immobilizzazione del traumatizzato. Il prodotto è pensato come strumento didattico a supporto della formazione degli addetti, aggiornato secondo il quadro normativo italiano e le più recenti linee guida internazionali, e arricchito con illustrazioni dettagliate per favorire la comprensione delle principali manovre salvavita.

ADDESTRAMENTO DEGLI ADDETTI E PROCEDURE OPERATIVE. Dopo aver proceduto alla classificazione dell’impresa in relazione ai rischi e ai lavoratori presenti, il datore di lavoro deve nominare gli addetti al primo soccorso e redigere il piano che assegna i compiti da svolgere e i comportamenti da assumere in caso di emergenza. Se gli addetti devono essere formati ogni tre anni da personale medico specializzato, è fondamentale che tutti i lavoratori impiegati nell’azienda conoscano il piano e le procedure operative da attuare in caso di malore o infortunio, per evitare i danni legati al mancato soccorso o a interventi inadeguati. Per una formazione efficace è consigliato privilegiare la parte pratica rispetto a quella teorica e affrontare i rischi specifici presenti in azienda, con addestramenti in piccoli gruppi e retraining frequenti.

IL SUPPORTO VITALE IN CASO DI ARRESTO CARDIACO E OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE. In Italia ogni anno circa 60mila persone sono vittime di morte cardiaca improvvisa. In caso di arresto cardio-circolatorio, compressioni toraciche e defibrillazione precoce sono i maggiori determinanti nel favorire la sopravvivenza. Dal massaggio cardiaco esterno alla ventilazione, la pubblicazione del Dimeila descrive quindi, anche attraverso l’utilizzo di disegni esplicativi, le manovre di primo soccorso e le modalità corrette di utilizzo del Dae, uno strumento portatile che può essere usato anche da personale non sanitario adeguatamente formato, in grado di analizzare il ritmo cardiaco ed erogare una scarica elettrica al cuore. La manovra di disostruzione di Heimlich, che prevede l’alternanza di cinque colpi dorsali fra le scapole e cinque compressioni addominali, favorisce invece l’espulsione del corpo estraneo nei casi di ostruzione completa delle vie aeree, che impedisce di parlare, tossire e respirare.

LA PREVENZIONE DEI DECESSI E DEI DANNI IRREVERSIBILI DA TRAUMA. In Europa la mortalità globale per trauma è stimata in 47,6 decessi per 100mila abitanti e per ogni morte si contano tra le due e le tre persone con invalidità anche gravi. I traumi più frequenti sono quelli dovuti a incidente stradale seguiti da quelli provocati da caduta e precipitazione, che spesso avvengono in ambito lavorativo. Secondo le statistiche, tra il 33% e il 73% dei decessi per trauma è prevenibile. Molti soggetti infortunati, infatti, potrebbero essere soccorsi più efficacemente, evitando il sopraggiungere di danni irreversibili e morte. Anche in questo caso il manuale analizza tutte le azioni da mettere in atto, dalle valutazioni preliminari alle manovre per immobilizzare l’infortunato attraverso presidi idonei (collare cervicale, tavola spinale, ecc.), fino all’attivazione corretta della catena dei soccorsi, per consentire l’ospedalizzazione dell’infortunato presso un centro idoneo al trattamento.

LA GESTIONE DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE PRESENTI IN CASO DI INFORTUNIO. Nell’ultima parte del volume i ricercatori del Dimeila si soffermano sulle principali patologie presenti in caso di infortunio – fratture, emorragie, folgorazioni, ma anche colpi di calore, sincopi, crisi asmatiche e reazioni allergiche – fornendo indicazioni pratiche per gestirle in modo corretto, sempre con l’ausilio di illustrazioni esplicative.

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