Lo scorso 19 ottobre la Giunta regionale della Liguria ha approvato il nuovo Piano casa (LEGGI TUTTO).
Di seguito riportiamo il commento dell'ing. Gianni Rolando, ex presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e commissario cittadino di Forza Italia.
“Il Piano Casa Nazionale, approvato dal Governo Berlusconi nel 2009 aveva aperto a tutti gli addetti del settore delle costruzioni, ma soprattutto a tutti i cittadini proprietari di piccoli immobili uno spiraglio di speranza per un settore in forte crisi, trainante per l’economia nazionale e soprattutto regionale.
L’idea, allora innovativa di “premiare” i proprietari “virtuosi” con premi volumetrici collegati al recupero e l’adeguamento del patrimonio edilizio esistente supplendo a carenze statiche, energetiche ed ambientali, aveva purtroppo avuto un effetto sul territorio molto marginale rispetto a quello previsto, a causa di recepimento da parte delle regioni, in particolare della Regione Liguria, molto limitativo rispetto alla Legge base Nazionale.
L’obiettivo della Legge Nazionale era chiaro: rilancio dell’economia collegata all’edilizia ottenuta non mediante nuova cementificazione, ma recupero intelligente dell’esistente e conseguente salvaguardia del territorio con particolare attenzione alle zone franose e sismiche ed al presidio del territorio rurale esistente, quasi dismesso.
La situazione economica dell’Italia e del settore delle costruzioni dal 2009 ad oggi è ulteriormente peggiorata, con Imprese ,professionisti ed artigiani in profonda crisi.
Nell’imperiese ad esempio: dal 2007 ad oggi ci sono state 539 imprese in meno, 3465 operai licenziati, 2.627.139 ore lavorative in meno, a fine 2014 vi erano solo 2000 operai iscritti alla cassa edile e la situazione nel 2015 è ulteriormente peggiorata.
Finalmente, dopo le precedenti Leggi Regionali Liguri non all’altezza, la giunta Toti ed in particolare l’assessore all’urbanistica Marco Scajola, hanno avuto la capacità e la perseveranza per elaborare e portare all’approvazione in breve tempo una Legge all’altezza delle aspettative dei cittadini, che garantisca il giusto equilibrio fra economia e salvaguardia ed adeguamento del patrimonio esistente nello spirito del recupero del territorio.
Quindi una Legge moderna, con incentivi volumetrici adeguati che permetterà a tutti i cittadini proprietari di piccoli immobili di adeguare i loro edifici rimediando a carenze statiche ed impiantistiche, ma anche in taluni casi di demolire gli edifici siti in zone franose e ricostruirli in zone stabili.
Da costi stimati si pensi che solo per frane ed alluvioni negli ultimi 50 anni si sono avuti in Italia 4200 morti e dal 1944 ad oggi i danni dovuti a dissesti idrogeologici sono stati pari a 373 miliardi di euro, mentre la messa in sicurezza di tutto il territorio italiano costerebbe 44 miliardi di euro.
Questa Legge Casa permette oggi al singolo cittadino di contribuire, per quanto da lui possibile alla mitigazione del rischio idrogeologico riempiendo parte delle carenze dovute alla mancanza di fondi statali adeguati. seguendo appunto gli indirizzi di un’urbanistica “moderna”.
Analoghi apprezzabili benefici si avranno sia per l’adeguamento sismico degli edifici che per il contenimento dei consumi energetici.
Il proprietario oggi potrà investire con la certezza che il bene di sua proprietà sarà un po’ più ampio e confortevole, ma soprattutto più sicuro ed energeticamente all’avanguardia.
Il territorio in questo modo potrà continuare ad essere presidiato invertendo, vista l’adeguatezza dei premi volumetrici presenti, il processo di abbandono dell’entroterra che ha letteralmente annullato le manutenzioni sul territorio producendo danni incalcolabili all’ambiente.
Si ritiene che questa norma che consente piccoli ampliamenti sparsi sul territorio non possa innescare azioni speculative ma senz’altro potrà rispondere alle esigenze economico-famigliari dei piccoli proprietari e rilanciare l economia del comparto edilizio altrimenti “ferma”.
Sulla polemica apparsa sui media circa la cementificazione dei parchi si rileva che con la nuova Legge Ligure sono stati semplicemente equiparati tutti i nostri parchi, diversamente alle Leggi Regionali precedenti che differenziavano, come se esistessero Parchi di serie A e di serie B.
Ogni Ente Parco avrà poi la la facoltà di decidere in merito all’applicabilità o meno del Piano Casa, anche vietandolo.
Come ingegnere ringrazio quindi la Giunta Toti ed in particolare l’Assessore Marco Scajola e li invito a proseguire celermente con l’approvazione in Consiglio Regionale della Legge Casa delle Regione Liguria, vero segno di lungimiranza sulla gestione e salvaguardia del territorio e del patrimonio Immobiliare esistente, nell’interesse pubblico e dei cittadini”.
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