Da settimane si susseguono notizie su un possibile nuovo polo delle costruzioni in Italia.
“E’ bene ribadire che Ance è favorevole a operazioni che tutelino il mercato e la concorrenza, con grande attenzione per la sorte della miriade di imprese e fornitori che hanno lavorato per i gruppi ora oggetto dell’accorpamento”, commenta il Presidente Ance, Gabriele Buia.
“Imprese che non potranno essere scaricate in una bad company o vedersi riconosciuti i propri crediti in ragione del 10% o con azioni della nuova società”.
“E’ necessario anche comprendere se il nuovo soggetto svolgerà il ruolo di stazione appaltante o di esecutore di lavori”, continua il Presidente dei costruttori, “e se opererà esclusivamente all’estero o in Italia. Condizioni sulle quali Cassa Depositi e prestiti può svolgere un ruolo fondamentale di garanzia”.
E’ dunque indispensabile, secondo il Presidente Ance, “conoscere i dettagli di questa operazione, come abbiamo chiesto da tempo”. “Bene quindi la disponibilità di Pietro Salini, dichiarata il 31 maggio in un’intervista, a creare un tavolo per determinare i confini e il perimetro d’azione del nuovo polo”, sottolinea Buia che precisa che a oggi “non c’è stato ancora alcun incontro a riguardo”.
SBLOCCA-CANTIERI: “SERVONO DECISIONI RAPIDE, NO A PASSI INDIETRO”. Commentando anche le ultime novità sull’iter di conversione del decreto Sblocca-cantieri, in corso al Senato, Buia ha evidenziato che “il settore ha bisogno di regole snelle, chiare e trasparenti: è su questa strada che Governo e Parlamento devono procedere velocemente senza ripensamenti e battute d’arresto che potrebbero essere letali per un Paese immobile come il nostro”.
“Abbiamo apprezzato la volontà della maggioranza di procedere a una razionalizzazione delle norme e delle procedure che disciplinano il settore dei lavori pubblici”, commenta Buia, “ma ora bisogna fare chiarezza e decidere una volta per tutte che strada si vuole intraprendere anche per dare certezza alle pubbliche amministrazioni”.
Secondo il Presidente dei costruttori, in gioco c’è il futuro non solo dell’edilizia, ma del Paese intero. Per questo “non sono ammissibili passi indietro sulla legalità e la trasparenza: è necessario eliminare definitivamente il criterio del massimo ribasso, definire con chiarezza il perimetro d’azione dei commissari, senza comprimere la concorrenza e la trasparenza dei modelli di aggiudicazione delle gare”. Il Presidente Ance ribadisce che “quello che chiedono le imprese è un processo decisionale snello e un sistema di aggiudicazione delle gare semplice e trasparente che limiti il ricorso alle procedure straordinarie solo ai casi di vera emergenza”.
Per questo nelle prossime ore “ci attendiamo decisioni che siano in linea con l’esigenza di ammodernare un sistema ingessato e poco efficiente senza fare ricorso a scorciatoie e dannose deregulation”.
Vedi anche: “Sospensione del Codice dei contratti pubblici per 2 anni, OICE: così salgono costi e tempi”