“Stessi dispositivi Usb, stesse black box, stessi contributi annuali, dovuti a prescindere dall’effettiva operatività del sistema, ancora procedure complesse e onerose: il nuovo Sistri, insomma, al momento è lo specchio del precedente. Rimangono l’impegno a intervenire e le promesse di semplificazione e riduzione dei costi. Tutto rinviato però a decreti successivi”.
Così la Cna commenta il contenuto del decreto n. 78 del 30 marzo 2016 del Ministero dell'Ambiente, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.120 del 24 maggio 2016, che abroga il decreto ministeriale n. 52/2011 ed entrerà in vigore l'8 giugno prossimo (LEGGI TUTTO).
“Le aspettative hanno riservato, anche questa volta, un’amara delusione – prosegue la nota - La riduzione dei contributi era stata infatti garantita ufficialmente, in risposta a una interrogazione parlamentare, dal sottosegretario Silvia Velo già per quest’anno per poi essere smentita a ridosso della scadenza del 30 aprile.
Per ora niente di fatto, dunque, e solo dopo la conclusione delle procedure di affidamento del sistema a un nuovo gestore e le eventuali semplificazioni le imprese potranno sperare in un alleggerimento, almeno parziale, dei costi inutili e sproporzionati che sostengono ormai dal 2010 per un ammontare di circa 170 milioni di euro.
Per giunta, nel frattempo le procedure, comprensive di incongruenze e malfunzionamenti, rimangono le medesime. Su alcuni aspetti, anzi, il nuovo regolamento è addirittura peggiorativo”.
“Insomma, non ci rimane che auspicare – conclude il comunicato della CNA - un miracolo dal futuro concessionario, quando verrà individuato, che stravolga il Sistri attuale e definisca un sistema di tracciabilità in grado di recepire le promesse di semplificazione che, oggi, possiamo solo leggere sulla carta”.