Il settore immobiliare americano, sulla scia dell'intera economia, è in netta ripresa. Dopo il default di qualche anno fa, le vendite sono ripartite, i cantieri sono nuovamente attivi, i prezzi delle case sono aumentati di più del 30% e il valore degli immobili è pressoché tornato ai livelli pre-crisi. Eppure il presidente Obama ha deciso di 'calcare la mano' e, per incoraggiare ancor più la ripresa del comparto del real estate attirando nuovi acquirenti immobiliari, ha proposto una riduzione dei premi sui prestiti della Federal Houseing Administration (FHA). La misura- annunciata nel corso di un intervento presso la Central High School di Phoenix, Arizona e parte di un piano più grande che prevede un tris di iniziative in tre settori-chiavi dell'economia statunitense (manifatturiero, istruzione ed immobiliare)- prevede un taglio dei tassi delle assicurazioni sui prestiti che la Federal Housing Administration (Fha) concede a chi apre un mutuo per comprare casa di 50 punti base, dall’1,35% allo 0,85%.
Risparmio di 900 dollari all'anno che potrebbe 'attirare' 250mila nuovi acquirenti
"Questo si tradurra' in un risparmio di circa 900 dollari per chi chiede un prestito da 200.000 dollari", ha dichiarato Obama. Un risparmio che si tradurrebbe in circa 75 dollari mensili e che, stando ad alcuni analisti, potrebbe fare la differenza sulla scelta di acquistare un immobile piuttosto che affittarlo. Gli analisti di Goldman Sachs sostengono che il cambio introdotto fara' aumentare l'apertura di nuovi cantieri dell'1,4%. Per la Casa Bianca il piano aiutera' circa 250.000 nuovi acquirenti di case.
Ritorno ai valori pre-default
C'è da dire che i tassi dell'assicurazione, così come verranno abbassati il mese prossimo, sono comunque più alti rispetto a quelli del periodo antecedente alla crisi finanziaria, quando erano pari allo 0,55. Il netto rialzo, resosi necessario a seguito del default dei mutui subprime avvenuto a cavallo fra il 2007 e il 2008, si è rivelato ancor più dannoso per l'intera economia statunitense. E comunque non più necessario, secondo il presidente Obama, in un periodo di ripresa come quello attuale.