Il Ministero dell'Ambiente ha trasmesso lo scorso 6 luglio al Parlamento la nuova Relazione sullo Stato dell’Ambiente, a distanza di otto anni dalla precedente pubblicazione del 2009.
Il documento rappresenta un aggiornamento sui principali indicatori ambientali dell'Italia, ma anche uno strumento, il più ampio e completo, per chi desidera approfondire sotto il profilo scientifico la situazione dell’ambiente italiano. Un lavoro che consente di avere piena contezza del nostro territorio, dei suoi ecosistemi, della sua biodiversità, dei punti di forza e insieme delle sue criticità.
La Relazione sullo Stato dell’Ambiente si avvia dal contesto già tratteggiato con il documento dell’Agenzia Europea per l’Ambiente “State and Outlook 2015” e facendo riferimento al tradizionale approccio DPSIR (Driving forces, Pressures, State, Impacts, Responses) è costruita secondo un modello concettuale che favorisce una più ampia modalità di analisi e lettura delle problematiche ambientali.
Il modello delineato mira ad individuare le relazioni di causa-effetto e le interazioni tra i moduli che lo costituiscono, con l’intento di costruire gli scenari possibili, adottare e valorizzare le politiche di tutela, fissando precise nomenclature e ponendosi in definitiva quale vero e proprio sistema di supporto alle decisioni.
Il documento analizza anche i ritardi antichi del Paese, a partire dal settore rifiuti, da quello in materia di depurazione e della qualità dell’aria delle nostre città.