Per la prima volta, il 24 e il 25 maggio, più di 900 eventi collegati all’architettura in contemporanea in oltre 90 Province: sono i numeri della terza edizione di “Open Studi Aperti”, l’iniziativa ideata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori per diffondere la cultura architettonica e rinnovare la sensibilità nei confronti dell'ambiente, del paesaggio e dei territori.
Laboratori urbani per reinterpretare e rivisitare gli spazi pubblici; conferenze con bambini, ragazzi, genitori per progettare la “città desiderata”; attività educative per sensibilizzare alla valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico; conferenze sul ruolo e sulla funzione sociale dell’architetto; proiezioni di video e di documentari; performance musicali; conferenze in piazza, visite a palazzi storici. Ed ancora: dibattiti con le comunità locali, studi professionali che si trasferiscono in piazza e nelle vie delle città per essere sempre più vicini ai cittadini e per decidere insieme il futuro di aree e parti del tessuto urbano.
Per Giuseppe Cappochin, Presidente del Consiglio Nazionale
obiettivo degli architetti italiani - ribadito con forza dall’VIII Congresso Nazionale - è quello di innescare e alimentare con continuità un dibattito approfondito su architettura, territori e città, attraverso una discussione pubblica, accendendo un faro su una nuova domanda di architettura, intesa come richiesta di cultura, qualità, trasparenza e legalità. Ed “Open Studi Aperti” è un tassello di questa strategia. Le scelte politiche inerenti l’architettura e il paesaggio intervengono, infatti, nello sviluppo del Paese in termini di sostenibilità ambientale, economica, sociale, culturale; intervengono a contrastare modificazioni climatiche, a favorire la risoluzione di disagi sociali, a sviluppare economie competitive per un miglioramento generale del livello sociale e umano.
Un inedito per il nostro Paese - sottolinea Alessandra Ferrari, Coordinatrice del Dipartimento Promozione della Cultura architettonica e della figura dell’architetto. Per due giorni l'architettura sarà il tema centrale di dibattiti ed eventi. Questi numeri denotano da parte degli architetti una grande volontà di partecipare: aprire i propri studi, uscire nelle piazze, coinvolgere la comunità per essere assieme parte attiva per il miglioramento del mondo in cui viviamo. Per testimoniare, con esempi concreti, che il fine dell’architettura è quello di migliorare l’habitat ed il benessere dei cittadini e ribadire che avere uno spazio di vita bello e salubre è un diritto di tutti.
Una voce corale quella di Open Studi Aperti per ribadire il ruolo di protagonista dell’architetto negli interventi che riguardano lo spazio pubblico e privato, la sua responsabilità nel dare un contributo decisivo nel risolvere le questioni sociali, economiche e culturali che riguardano le città ed i territori. Su studiaperti.com le informazioni sugli eventi.