Soprattutto nella realizzazione di opere pubbliche, il direttore dei lavori dovrebbe essere un soggetto terzo, e non invece deciso dal general contractor come prevede la Legge Obiettivo.
Questa esigenza è stata riconosciuta oggi dal presidente dell'Anas Pietro Ciucci, audito dalla VIII Commissione Ambiente della Camera, e sottolineata anche dallo stesso presidente della commissione Ermete Realacci, che prende spunto dalla vicenda del crollo della rampa di accesso al viadotto Scorciavacche della Agrigento-Palermo, pochi giorni dopo la sua inaugurazione, per evidenziare “serie problematiche generali legate alle questioni della gestione dei lavori pubblici e dei controlli”.
Si tratta, ricorda Realacci, di un problema “sottolineato anche dalla stampa, che ha recentemente diffuso una perizia del 2008 in cui già si definiva l’area del viadotto siciliano come franosa. Dal caso siciliano emergono criticità dovute anche all’eredità della Legge Obiettivo che prevede che il direttore dei lavori venga deciso dal general contractor. Al contrario il direttore dei lavori, specie nella realizzazione di opere pubbliche, dovrebbe essere un soggetto terzo. Esigenza riconosciuta oggi dallo stesso presidente dell’Anas”.
PIÙ SPAZIO A INGEGNERI, ARCHITETTI E GEOLOGI E MENO AD AVVOCATI E BUROCRATI. “Più in generale”, osserva il presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, “nella normativa sugli appalti bisogna ridurre la parte burocratica e finanziaria a favore della qualità delle opere. In una battuta: nella realizzazione delle opere si dia più spazio a ingegneri, architetti e geologi, meno ad avvocati e burocrati. Anche a questo devono servire il recepimento delle normative europee e la semplificazione delle normative sugli appalti. Un caso come quello siciliano non è accettabile, tanto più in un paese in cui ancora oggi usiamo ponti e strade romane costruiti 2000 e passa anni fa”.
DUBBI SULLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ANAS. Realacci manifesta anche forti perplessità sull'ipotesi di privatizzazione dell'Anas: “Bisogna ricordare che in Anas sono compresenti compiti di natura privata e funzioni pubbliche essenziali, come l’indizione e la gestione delle gare, i controlli, la manutenzione delle rete viaria, che è bene rimangono tali. Per non essere reticenti: ho forti dubbi sulla privatizzazione, l’Anas non può essere un ircocervo, sarebbe necessario come minimo separare gli ambiti. Anche per evitare ad esempio che i casi di fallimento del project financing come quello della BreBeMi siano direttamente o indirettamente a carico del pubblico.