Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) ha presentato e consegnato al Governo una piattaforma di opere rapidamente cantierabili, frutto di una ricognizione del sistema associativo su tutto il territorio nazionale.
Il piano di interventi, in attesa di finanziamenti o bloccati dal patto di stabilità interno, è stato illustrato nel corso dell’evento “La carica dei 5mila cantieri per far ripartire l’Italia” che si è svolto quest’oggi a Roma nella sede nazionale dell’associazione, in via Guattani. Un intenso lavoro, avviato d’accordo con il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, grazie alla collaborazione delle amministrazioni locali.
OPERE ANTI-DISSESTO, PER LA SICUREZZA DELLE SCUOLE E PER LA VIVIBILITÀ URBANA. I progetti inseriti nel piano, di cui i loro territori hanno urgente bisogno, consistono in opere contro il dissesto idrogeologico, per mettere in sicurezza le scuole a rischio e per migliorare la vivibilità delle nostre città. Cantieri utili in grado di produrre 165.000 posti di lavoro in tempi brevi.
Per il Veneto, ad esempio, sono 436 i progetti individuati (8% del totale del piano) per un importo complessivo di circa 160 milioni di euro (vedi tabella). In testa alle segnalazioni ci sono interventi su edifici scolastici (27%), opere di riqualificazione urbana (19%), manutenzione delle strade (11%) e mobilità urbana (10%). Tutte azioni che non possono essere rimandate, come emerge anche dalle cronache degli ultimi giorni che hanno messo ancora una volta in luce la fragilità del Paese.
ANCE: SUBITO UN DECRETO LEGGE CON IL PIANO DEI CANTIERI E UNO STRALCIO DI RIFORMA DEGLI APPALTI IN SETTE PUNTI. L'Ance chiede che le opere entrino in un decreto legge che contenga uno stralcio di riforma degli appalti in sette punti. Nel provvedimento che dovrebbe recepire il piano dei cantieri si chiedono interventi per garantire più certezza e responsabilità nell’esecuzione dei lavori. Tra le richieste, l’eliminazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa (maxi ribasso) per i piccoli appalti (sotto i 2,5 milioni) e la sua limitazione, fino a 5 milioni, ai soli lavori complessi, la determinazione della soglia di anomalia per sorteggio solo dopo la presentazione dell’offerta; più controlli e responsabilità attraverso il ritorno alla figura dell’ingegnere capo.
IL COMMENTO DI FILLEA CGIL. “Sono d’accordo con Paolo Buzzetti quando afferma che non c’è più tempo da perdere e suggerisce al governo di non limitarsi agli annunci e dedicarsi al fare”, ha commentato Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, “liberando subito le risorse per opere utili al paese e approvando al più presto la riforma del sistema degli appalti, tema per noi e per la Cgil così importante da essere stato al centro di una campagna nazionale di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare.”
DIMENTICATI ALTRI IMPORTANTI TEMI. Schiavella non risparmia però una critica all’Ance e alle altre associazioni datoriali: “trovo invece incoerenza da parte dei costruttori, quando dimenticano altri temi strettamente connessi ad una idea di qualità del settore: nessun cenno alla necessità di modificare l’istituto del contraente generale, né al rispetto dei contratti e al ruolo determinante del Durc per contrastare le imprese ed il lavoro irregolare, né alla necessità di intervenire sulla qualificazione delle imprese, ad esempio con l’introduzione patente a punti. Ed ancora, nessun cenno sul rafforzamento della responsabilità solidale, sulla limitazione del meccanismo perverso dei subappalti, né sulla necessità di porre fine ai meccanismi che producono la lievitazione dei costi, con le modifiche in corso d’opera e la revisione dei prezzi. Infine, ultimo ma non per importanza, il tema del contrasto a corruzione e mafie, su cui occorre da parte delle associazioni datoriali uno scatto di reni.”
Infine “proprio oggi, nel giorno in cui la Commissione europea minaccia sanzioni all’Italia se entro due mesi non recepirà la direttiva Ue sull'efficienza energetica nell'edilizia”, conclude Schiavella, “vorrei ricordare che, oltre al piano proposto dall’Ance, che produrrebbe 160mila posti di lavoro, con interventi mirati al sostegno dell’economia sostenibile delle costruzioni, all’efficientamento energetico degli edifici, allo sviluppo delle rinnovabili e alla certificazione energetica, si produrrebbero 600 mila nuovi posti di lavoro nei prossimi 10 anni, che potrebbero arrivare, considerando l’indotto della filiera, a circa un milione. Invece, tra annunci e promesse, il governo rischia di consegnare al paese non posti di lavoro ma un ulteriore conto salato da pagare.”