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Orlando su lavoro autonomo ed equo compenso al 65° Congresso Ingegneri

Il Ministro del Lavoro è intervenuto nel corso della terza giornata del Congresso degli ingegneri nella quale si è discusso di welfare e di formazione professionale

giovedì 20 maggio 2021 - Redazione Build News

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“In questi mesi assieme al Presidente Zambrano, anche nella sua qualità di Coordinatore della RPT, abbiamo affrontato il tema di come proteggere il lavoro dei liberi professionisti”. Così il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, intervenuto ieri, 19 maggio, al 65° Congresso degli Ingegneri Italiani. “Le strade che stiamo percorrendo sono due – ha proseguito – Innanzitutto costruire un welfare per il lavoro autonomo che preveda una tutela specifica per le categorie più deboli, in particolare le donne. E poi la completa realizzazione dell'equo compenso che da una semplice indicazione deve diventare uno strumento per regolare la questione dei compensi dei professionisti”. 

I dati presentati nel corso dei lavori congressuali sono significativi: la crisi innescata dalla pandemia ha generato, tra febbraio 2020 e febbraio 2021, la perdita di quasi 1 milione di posti di lavoro. Le categorie più colpite sono le donne, i giovani fino a 35 anni e i lavoratori autonomi. Gli autonomi in particolare si sono ridotti di oltre 300 mila unità, la fuoriuscita più elevata mai registrata nel nostro Paese. 

Tra gli ingegneri e gli architetti che operano nella libera professione, il CNI stima una flessione del fatturato nel 2020 rispetto al 2019 quasi dell’8%, portando il volume d’affari del comparto ai livelli del 2017. Delle quasi 500.000 domande per il bonus da 600 euro veicolate ai professionisti ordinistici lo scorso anno attraverso le Casse di previdenza private, 100.000 sono state presentate da Architetti e Ingegneri iscritti ad Inarcassa.

Restano piuttosto deboli gli strumenti che consentano, in particolare alle lavoratrici, anche e soprattutto nella libera professione, la conciliazione dei tempi lavoro-famiglia. Le cure parentali ricadono in massima parte sulle lavoratrici, con l’aggravante che nella libera professione i tempi di lavoro sono spesso molto flessibili e non programmabili. Permane, infine, un gender pay gap ovvero una differenza salariale forte anche nelle libere professioni. Nel campo dell’ingegneria, a fronte di un reddito professionale medio di 35.315 euro annui, quello delle donne è il 54% rispetto a quello degli uomini. Senza infrastrutture sociali all’altezza di un Paese moderno, il mercato del lavoro non potrà mai recuperare squilibri che oggi  appaiono insanabili.

I lavori congressuali della terza giornata

Di quanto e come la crisi ha cambiato le modalità del lavoro dei professionisti, di politiche e strumenti per attenuare i divari di genere e di prospettive del mercato del lavoro anche alla luce delle risorse messe a disposizione dal PNRR si è discusso ieri in una tavola rotonda che ha alimentato il dibattito della terza giornata di lavori del 65° Congresso degli Ingegneri. Chiara Saraceno (sociologa), Andrea Bianchi (Svimez), Marco Bentivogli (Base Italia) e Paola Marulli (Network Giovani CNI) hanno parlato di welfare, mercato del lavoro e nuove modalità di lavoro. Alberto Oliveti (Adepp) si è soffermato su come il sistema delle Casse previdenziali private ha agito a sostegno dei professionisti nella fase acuta della crisi. Franco Bettoni, presidente di Inail, ha parlato di come le istituzioni e lo Stato possono essere al fianco dei lavoratori per creare reti di sostegno e reti per la ripresa. La tavola è stata animata anche da Felice Monaco (Consigliere CNI) che ha illustrato i dati della crisi del lavoro autonomo e da Gianni Massa (Vice Presidente Vicario CNI) che ha sottolineato come nell’ambito delle professioni tecniche esistano diversi modelli organizzativi del lavoro che vanno gestiti.

In precedenza il Congresso ha vissuto un altro interessante modulo dedicato alla formazione e alla cultura tecnica. Nell’introdurre i lavori Domenico Perrini (Consigliere CNI) ha detto che “Università e mondo delle professioni devono dialogare, sia pure nella divisione dei ruoli". Per Gianni Massa (Vice Presidente Vicario CNI) "l'ingegneria è quella disciplina che sa trasformare l'idea in un progetto. Forse la politica ha bisogno di più ingegneria!". Gianluca Semprini (Rainews 24), moderatore ed animatore delle tavole rotonde, ha poi dato vita ad un agile dibattito cui hanno partecipato Andrea Gavosto (Fondazione Agnelli), Andrea Pontremoli (Dallara Group), Luciano Rosati (Università Federico II), Enrico Sangiorgi (Prorettore Università di Bologna), Guido Saracco (Rettore Politecnico Torino) e Marco Tubino (COPI).

I lavori saranno completati dalle interviste a Gianfranco Dioguardi del Politecnico di Bari e Romina Mura, Presidente della Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera.

Leggi anche: Brunetta: “Nei prossimi giorni vareremo un provvedimento di semplificazione del reclutamento di figure tecniche”

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