Mentre gli organismi nazionali rivedono al rialzo le stime del Pil per il 2017 (+1,4% Banca d’Italia e +1,3% Confindustria), il settore delle costruzioni non riesce ad agganciare la ripresa.
La stima per l’anno in corso degli investimenti in costruzioni è pari a un +0,2%: un aumento del tutto trascurabile per parlare di effettiva risalita.
I dati sono contenuti nell'Osservatorio Congiunturale sull'industria delle costruzioni – Luglio 2017 – curato dal Centro Studi dell’Ance e presentato oggi a Roma dall'Associazione dei costruttori edili.
L'Osservatorio ha rilevato un calo dello 1,5% degli gli investimenti in nuove abitazioni, un lieve aumento dello 0,2% degli investimenti in opere pubbliche e un aumento dello 0,5% degli investimenti in riqualificazione. Il settore della riqualificazione rimane l’ancora di salvezza dell’edilizia rappresentando ormai quasi il 40% degli investimenti complessivi in costruzioni.
Per il 2018 la stima per il comparto delle opere pubbliche è di una crescita del 4% degli investimenti. Condizione indispensabile per raggiungere tale risultato è il superamento delle difficoltà legate alla trasformazione in cantieri delle risorse disponibili.
COMPRAVENDITE. Il 2016 è stato il terzo anno consecutivo di crescita (+18,4% compravendite rispetto al 2015). Il primo trimestre 2017 conferma il trend positivo con un +8,6%. La previsione per la fine dell’anno è di 550 mila compravendite.
PERMESSI DI COSTRUIRE. Nello scorso anno si è registrato per la prima volta un lieve aumento dei permessi (+5% rispetto al 2015) attestati a quota 52.000. Tale livello però continua a essere tra i più bassi dal 1935 (-83% rispetto al picco del 2005).