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Ozono e Covid-19: attenti alle fake news

L’ozono generato in situ per l'igienizzazione delle superfici comporta dei rischi e delle controindicazioni importanti. Inoltre non c'è nessuna evidenza scientifica della attività disinfettanti nei confronti del Coronavirus responsabile della SARS-Cov-2. Un articolo di Marco Ferrari

venerdì 10 aprile 2020 - Redazione Build News

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“Con la presente intendo esprimere la preoccupazione che nasce a causa di un “bombardamento mediatico di notizie e siti internet che propongono mirabolanti soluzioni e/o proposte inerenti l’utilizzo dell’OZONO per “disinfettare “ambienti e arredi quale prevenzione ed eradicazione della diffusione del Coronavirus responsabile della SARS-Cov-2 (anzi alcuni arrivano persino a definire l’azione di questi apparecchi “sterilizzante”).

Naturalmente non mi riferisco alle sperimentazioni che stanno partendo in questi giorni in alcuni centri ospedalieri dopo l’avvenuta autorizzazione dell’Istituto Superiore di Sanità in merito all’impiego dell’Ozono terapia medica di supporto ai trattamenti farmacologici specifici contro la SARS-Cov-2.

Mi preoccupa molto la leggerezza con cui questi apparecchi che non hanno nessuna autorizzazione a fregiarsi del termine di disinfettante o sanificante atto all’effettiva eradicalizzazione del FAMIGERATO Coronavirus responsabile della SARS-Cov-2 ma il termine assolutamente consono a questo tipo di apparecchiature ( che non possiedono neanche l’autorizzazione quali dispositivi medici) sarebbe IGIENIZZANTI che nulla hanno a che fare con la DISINFEZIONE ,questo evidentemente è un particolare di estrema importanza , in quanto il messaggio che talune aziende produttrici stanno diffondendo con martellante veemenza mediatica configura che un ambiente trattato con tali dispositivi possa essere idoneo all’accoglienza e sicuro sotto l’aspetto microbiologico. Mi spaventa la forviante presentazione che accompagna tali prodotti ad ignari utilizzatori.

Infatti l’attuale normativa prevede che: “Tutti i prodotti che vantano in etichetta un'azione di disinfezione sono classificabili come prodotti biocidi e/o Dispostivi Medici debbano essere posti in commercio solo dopo aver ottenuto una specifica autorizzazione alla commercializzazione da parte del Ministero della Salute o della Commissione Europea. Anche i prodotti che riportano l'indicazione del termine "sanitizzante/sanificante" si considerano rientranti nella definizione di prodotti biocidi e pertanto sono sottoposti al relativo regime autorizzativo “.

Come evidenziato nella nota del 20 febbraio 2019 e consultabile all’indirizzo:

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3652

In merito ad apparecchiature che vantano azioni disinfettanti e/o sanificanti sempre il Ministero della Salute specifica che: I dispositivi medici disciplinati dal decreto legislativo n. 46 del 1997 (cioè tutti quelli che non sono né impiantabili attivi, né diagnostici in vitro) sono suddivisi in quattro classi (classe I, II a, II b e III), secondo le regole di classificazione specificate nell’allegato IX dello stesso decreto. I dispositivi di classe I sono quelli che presentano minori rischi sotto il profilo della sicurezza, i dispositivi di classe III sono quelli di maggiore criticità.

Quanto sopra è consultabile all’indirizzo:

http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=1&area=dispositivi-medici&menu=caratteristichegenerali

Al seguente indirizzo del Ministero della Salute è possibile consultare un elenco di tutti i dispositivi medici autorizzati:

http://www.salute.gov.it/interrogazioneDispositivi/RicercaDispositiviServlet?action=ACTION_MASCHERA

Purtroppo in questi ultimi giorni ho avuto modo di parlare con molti cittadini ed ex pazienti ricoverati per SARS-Cov-2, con responsabili e titolari di aziende e industrie, oltre che associazioni istituzionali e associazioni di soccorso ecc. ecc. I quali hanno acquistato anche a prezzi non certo popolari detti apparecchi confidando che tali trattamenti eradicassero anche il 99,99 % di tutti batteri specie patogeni ed in particolare il Coronavirus responsabile della SARS-Cov-2.

Questo riferito anche a trattamenti di aree confinate di rilevanti dimensioni dato che era stata loro garantita tale azione dì disinfezione grazie al potere biocida o sanificante e persino sterilizzante da parte di chi ha proposto e venduto loro tali apparecchi.

Basta digitare in qualsiasi motore di ricerca internet i termini “Ozono Coronavirus “per vedere comparire pagine e pagine di queste “mirabolanti“ soluzioni.

Concludo sottolineando che oltre a quanto esposto in precedenza, sono preoccupato dalla sottostima del rischio di esposizione indiretta e diretta a tali trattamenti , infatti come è evidenziato nel sito della European Chemical Agency (https://echa.europa.eu/it/substance-information/-/substanceinfo/100.030.051) il limite di esposizione professionale all’OZONO nell’uomo è bassissimo.

L’invito è dunque alla assoluta vigilanza con estrema urgenza a cautelare chi effettivamente cerca di attenersi alle normative impartite dal Ministero della Salute e da altri organi competenti a non dover riabilitare ambienti dopo trattamento igienizzato con taluni apparecchi classificati di largo consumo e attenzionare gli organi preposti compresa la magistratura ad intervenire sull’argomento evidenziato onde scongiurare nuove ripartenze epidemiologiche dato che l’OZONO generato in situ per la igienizzazione delle superfici comporta dei rischi e delle controindicazioni importanti, resta inoltre il tema dell’evidenza scientifica ove non vi è nessuna e ribadisco nessuna evidenza scientifica della attività disinfettanti nei confronti del Coronavirus responsabile della SARS-Cov-2.

Marco Ferrari

mferrari.ips@gmail.com

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