Eliminare l’obbligo di sostituire o trasformare entro il 1° gennaio 2027 tutti i contatori o contabilizzatori del calore individuali già installati ma non leggibili a distanza. E’ questa una delle principali richieste avanzate da Confedilizia – nel corso di una audizione presso la Commissione Industria del Senato – sul pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei”, varato dalla Commissione europea, che si compone di otto distinte proposte legislative.
La posizione espressa in Parlamento è frutto di un lavoro svolto da una coalizione internazionale che riunisce le organizzazioni nazionali del settore immobiliare e della proprietà nelle sue molteplici componenti (proprietà edilizia, proprietà fondiaria, industria immobiliare e dimore storiche), in cui l’Italia è rappresentata da Confedilizia.
La richiesta di ripensare la previsione riguardante i contatori e i contabilizzatori leggibili a distanza è motivata dal fatto che ingenti sono stati gli sforzi economici sopportati dai proprietari per procedere all’installazione di tali dispositivi per la contabilizzazione del calore ai sensi della direttiva energetica in vigore. Ora la Commissione europea chiede che tali strumenti, che sono stati appena installati o che sono in procinto di esserlo (in Italia il termine è stato differito al dal 31 dicembre 2016 al 30 giugno 2017), vengano – se non leggibili a distanza – già sostituiti.
Ulteriori segnali preoccupanti – rileva Confedilizia, sempre in coerenza con la posizione espressa dalla coalizione internazionale delle organizzazioni del settore immobiliare – provengono dalla proposta di modifica della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, ove sono contenute disposizioni irragionevoli particolarmente onerose. Fra queste, quella che prevede che – in caso di interventi di ristrutturazione “importanti” su edifici esistenti – per gli immobili non residenziali venga predisposto un punto di ricarica di veicoli elettrici ogni dieci posti auto, mentre per quelli residenziali venga approntato un pre-cablaggio.