È stata firmata lunedì 4 giugno, al termine della conferenza stampa di presentazione, in Municipio a Padova, la convenzione tra il Comune di Padova e il Consiglio nazionale degli architetti (Cnappc) con il quale si dà il via ad una collaborazione che porterà, nell’arco di un quinquennio, alla realizzazione di 30 concorsi di progettazione su aree pubbliche individuate dall’Amministrazione, con l’obiettivo di riqualificarle attraverso interventi progettuali di qualità.
A firmare la convenzione, che ha la durata di cinque anni, l’assessore ai lavori pubblici Andrea Micalizzi e il presidente del Consiglio nazionale degli architetti Giuseppe Cappochin, affiancato dalla presidente dell’Ordine degli architetti di Padova Giovanna Osti.
La convenzione prevede che il Cnappc fornisca, in concerto con l’Ordine degli architetti di Padova, la consulenza per la stesura dei bandi dei concorsi di progettazione sulla base di alcuni criteri condivisi con il Comune: concorsi di progettazione aperti, a due gradi, da divulgare e promuovere in tutta Italia, garanzia che ai tre concorrenti ammessi al secondo grado verrà corrisposto un premio, e soprattutto, garanzia che al vincitore del concorso, verrà assegnato anche l’incarico per le fasi successive della progettazione e per la direzione artistica.
Il Comune di Padova individuerà le trenta aree pubbliche interessate dai concorsi e stanzierà un contributo finanziario di 72.000 euro annuali (4000 euro lordi per ciascuno dei tre progetti ammessi al secondo grado dei sei concorsi annuali).
L’obiettivo è quello di alzare la qualità media di progettazione delle tante opere che l’Amministrazione avvia ogni anno per riqualificare la città, specialmente nei quartieri. Allo stesso modo è uno stimolo alla partecipazione per gli architetti, perché non si tratta di concorsi di idee, ma di progettazione, aperti a tutti, senza quindi barriere d’ingresso poste attraverso ad esempio fatturati minimi, e assicura che il vincitore avrà poi l’incarico per seguire la realizzazione dell’opera progettata. Un approccio innovativo anche a livello nazionale.
Vogliamo che la qualità delle opere si esprima non solo nei luoghi più importanti della città come uno stadio o un auditorium - commenta l’assessore Andrea Micalizzi – e con questa convenzione vogliamo invece portare la qualità nei luoghi di tutti i giorni: la piazza di un quartiere, l’area verde vicino a una scuola, un argine dove si fanno le passeggiate. Solo migliorando la città a partire dai quartieri possiamo fare una Padova più bella. Saranno opere di medio taglio, non grandi progetti che magari non verranno poi realizzati. Noi la città migliore non dobbiamo solo immaginarla ma anche realizzarla. Questa convenzione è mirata quindi alla progettazioni di opere che la città può realizzare normalmente con gli stanziamenti a bilancio.
Noi vorremmo che tutte le opere pubbliche fossero realizzate attraverso concorso - sottolinea il presidente del Cnappc Giuseppe Cappochin – come si fa in Francia e in tanti altri paesi. Questa convenzione con il Comune di Padova è importante perché segue esattamente quelli che sono i nostri princìpi, concorsi di progettazione e non di idee, concorsi in due gradi, aperti a tutti, con tre concorrenti ammessi al secondo grado e poi il vincitore scelto attraverso un dibattito pubblico e non solo dalla giuria. Insomma Padova è davvero all’avanguardia e può essere un ottimo esempio a livello nazionale.